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La SPAL, un'avversaria per nulla... Semplici

  • Daniele Nordio
  • 11 apr 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Scusateci il gioco di parole sul mister spallino, nativo di Figline Valdarno e grande tifoso Viola, Leonardo Semplici. Domenica al Franchi nell’anticipo dell’ora di pranzo arriva la SPAL (Società Polisportiva Ars et Labor). La società biancoazzurra è arrivata in serie A dopo un’impresa: due promozioni in due anni consecutivi. Sappiamo come in Italia fare il doppio salto di categoria nel mondo del calcio sia un evento molto raro che avviene di solito o grazie a spropositate disponibilità economiche delle società che ci riescono o grazie ad un impianto di gioco e ad un gruppo di giocatori molto ben collaudati e coesi. E proprio a questa seconda categoria si può ascrivere il caso della doppia cavalcata della Spal nata con risorse non infinite, investimenti oculati ed un mister capace di plasmare un solidissimo 3-5-2 adattandolo ad una rosa composta da parecchi giocatori esperti ed un manipolo di giovani di buona prospettiva.

In questo campionato di serie A, la SPAL si sta dimostrando una squadra coriacea, tigliosa, dura da affrontare. Una squadra che ha trovato difficoltà ad incidere in alcune partite, dove avrebbe meritato di vincere, ma che tra le formazioni di bassa classifica in cerca di salvezza ha subìto il minor numero di sconfitte fino ad ora. Leonardo Semplici è solito schierare i suoi giocatori con un granitico 3-5-2. In fase offensiva in realtà la squadra si muove con un 3-5-1-1 dal momento che una delle due punte, più facilmente Antenucci per caratteristiche tecniche, è solita giocare nella zona di rifinitura abbassandosi verso i centrocampisti e giocando alle spalle della prima punta. In fase difensiva invece i due esterni si abbassano spessissimo sulla linea dei centrali, di fatto configurando un sistema di gioco difensivo molto più vicino al 5-3-2 piuttosto che al teorico 3-5-2 di partenza.

L’idea fondamentale del tecnico della Spal è quella di costruire l’azione dal basso, sempre, in

maniera continua e continuativa, ripetuta. I tre centrali difensivi, Cionek, Salamon, Felipe, servono proprio per provare a farequesto tipo di lavoro. A centrocampo grande lavoro sulle fasce di Lazzari, partito dalle serie inferiori col sodalizio ferrarese e arrivato ad attirare l’interesse di tante società anche nella massima serie, e Costa. I tre centrali nella mediana sono Kurtic, l’ex viola è quello che ha maggiore propensione offensiva e spesso viene usato anche per accompagnare l’unica punta nel modulo più coperto, Viviani, altro grande tifoso viola, e Grassi, seguiti ormai da un po’ di tempo con attenzione anche da Corvino. In attacco la coppia Antenucci e Paloschi, con l’ex enfant prodige del Milan a fare da punto di riferimento, mentre il capitano spallino spazia in tutto il fronte offensivo.


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