Pioli: «Brutta sconfitta ma è adesso che si vede la squadra vera»
- Marco Innocenti
- 18 apr 2018
- Tempo di lettura: 3 min

E' un Pioli amareggiato quello che scende in sala stampa dopo la sconfitta, la prima dopo 8 risultati utili di fila, della sua Fiorentina. Non è del tutto soddisfatto della prestazione dei suoi giocatori dal punto di vista tattico, ma non è nemmeno soddisfatto di alcune scelte arbitrali che non l'hanno proprio convinto.
DOMANDA: Mister, pare che le prestazioni restino alte ma sembra sia cambiato un po' il vento: magari qualche gara fa andava tutto un po' meglio, stasera invece vi è andato quasi tutto storto. E' stata davvero una gara pazza.
PIOLI: «Non è nemmeno facile da parte mia giudicare una partita come questa, anche se è stata un po' la serata degli errori. Un po’ nostri ma non solo nostri. Ed è un peccato perché avevamo una grande occasione, perché ci siamo fatti riprendere sul 2-2 su due palle inattive. Poi la Lazio è una squadra forte, di qualità ma dopo l'avevamo anche rimessa a posto. Nel primo tempo abbiamo avuto poca lucidità quando siamo rimasti in dieci, non abbiamo occupato bene il campo, ci siamo abbassati troppo e non siamo ripartiti con lucidità quando c’erano gli spazi per ripartire. Nel secondo, invece, siamo stati molto più equilibrati, abbiamo sbagliato due situazioni in fase difensiva dove invece ultimamente facevamo meglio, che ultimamente sviluppavamo meglio e abbiamo perso la palla dove poi abbiamo preso il quarto gol. Noi abbiamo di sicuro delle responsabilità, oltre alla grande generosità e al grande spirito che anche stasera abbiamo messo in campo ma anche altre scelte potevano essere diverse e dare alla fine un risultato diverso. E' una brutta sconfitta perché non volevamo interrompere la nostra striscia positiva ma è adesso che dobbiamo dimostrare di essere squadra vera. Quando si vince è facile per tutti, siamo tutti belli, tutti bravi e tutti buoni ma adesso bisogna dimostrare di essere una squadra vera».
D: Tanto per capire, gli altri errori a cui si riferisce sono quelli dell’arbitro?
P: «Io dico che il fallo loro sul rigore era volontario e da dietro e meritava l’ammonizione, il giocatore era già ammonito quindi... Da dietro, Chiesa l'aveva ormai superato in velocità. Per me era da giallo ma poi l’arbitro l’ha visto così e va bene. Anche il fallo su Gil nel secondo tempo dove poi sono ripartiti e fatto il terzo gol era fallo netto. O la ripartenza che ci ha fischiato contro nel primo tempo, con Chiesa che andava in porta ed eravamo 3 contro 2... Tante situazioni. E' stata una partita complicata anche per l’arbitro ma quelle situazioni per noi sono state importanti».
D: Grande carattere ma su 4 gol della Lazio, 3 sono arrivati su uscite difensive: da cosa dipende? Letture sbagliate, eccessiva foga e voglia di vincerla che azzera la lucidità...
P: «Oggi siamo stati poco lucidi in più di una situazione, sia quando avevamo la palla noi che quando l’avevano gli avversari, specie quando siamo rimasti in 10 abbiamo fatto fatica a metterci bene in campo e, contro un avversario di grande qualità, se non sei messo bene in campo, alla fine rischi, anche se abbiamo subito due gol su palle inattive. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio m ci voleva più attenzione e precisione. Abbiamo preso il quarto gol su un’uscita palla nostra abbastanza chiara, ma è vero anche che abbiamo fatto anche noi il terzo su un’uscita e sulla pressione di Veretout alta. Oggi qualche errore di troppo l’abbiamo commesso».
D: Qualche errore forse anche a centrocampo? Con Gil Dias in qualche ripartenza troppo lenta…
P: «Potevamo essere più compatti in campo nel primo tempo e in ripartenza, con più lucidità, poteva esserci anche il modo di fare male ai nostri avversari».
D: Da dove nasce questa formazione iniziale, con un centrocampo a due: stanchezza di Benassi o voglia di aggredire la Lazio?
P: «Il centrocampo veramente non era a due ma era a tre, invece del vertice basso avevamo un vertice alto: Eysseric doveva lavorare su Lucas Leiva. Erano tre centrocampisti ed è chiaro che a volte noi lavoriamo anche sulle posizioni dei nostri avversari. Benassi comunque non era in condizioni per una botta alla caviglia ma volevo cercare di non far arretrare troppo i nostri esterni quindi essere più pericolosi noi proprio sugli esterni».
D: A fine gara cos'è successo?
P: «Ho discusso con Sergej [Milinkovic-Savic, ndr] perché era giusto che festeggiasse sotto i propri tifosi e non andasse a prendere in giro i nostri. Ma ci siamo chiariti poi...».
D: Che Lazio ha trovato questa sera e cosa vi siete detti con Inzaghi all’ìinizio?
P: «Ci siamo salutati perché abbiamo lavorato a stretto contatto, abbiamo buon rapporto e abbiamo parlato delle nostre situazioni di calcio in modo molto tranquillo. Abbiamo creato grosse difficoltà alla Lazio ma forse le abbiamo concesso troppo spazio».
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