Una prova d'orchestra
- Daniele Nordio
- 30 apr 2018
- Tempo di lettura: 2 min

La Fiorentina si risveglia al momento giusto e getta una secchiata d'acqua gelata sui sogni scudettati del Napoli. La squadra viola con un super Cholito esce da un piccolo momento buio, un punto in tre partite, e tiene vivo il sogno di un posto in Europa. Il Napoli visto al "Franchi" è una squadra stanca, spompata, forse attanagliata dalla responsabilità di dare gioia ad una tifoseria partenopea convinta di continuare la festa iniziata domenica scorsa con la vittoria sulla Juve. La squadra azzurra si trova di fronte un muro viola, coeso e con la voglia di stupire. La voglia di scansarsi è stata lasciata a qualche provocatore o a qualche tifoso a cui piacciono troppo i "biscotti": al vero tifoso viola questa idea non gli è mai balenata nella mente.
La Fiorentina, riprendendo le parole di mister Pioli in sala stampa, è stata quasi perfetta. L'espulsione di Koulibaly ha inevitabilmente aiutato i viola, ma già prima i giocatori gigliati si erano presi il dominio della scena, non lasciando nulla ad una squadra che arrivava da 2 anni d'imbattibilità in trasferta con 27 vittorie e 3 pareggi. Pioli, arrivato alla centesima vittoria da allenatore con un successo di prestigio, dispone la squadra con un 4-4-2, con Chiesa e Benassi larghi per inaridire il gioco sulle fasce della squadra di Sarri e per metterli in difficoltà, prevedendo le imbucate centrali da parte di Biraghi e Saponara.

La squadra gira come un'orchestra diretta dal maestro Badelj, un rientro a tempo di record quanto mai decisivo e importante: per lui una meritata standing ovation all'uscita a dieci minuti dalla fine. La difesa al centro con Pezzella e il giovane Milenkovic è statuaria e rapida al tempo stesso: l'attacco partenopeo produce un solo tiro su manovra con Maertens nel secondo tempo. In attacco i continui movimenti di Chiesa e Benassi a liberare Simeone fanno impazzire i difensori azzurri. Il Cholito con la meravigliosa tripletta raggiunge quota 13 reti e 3 assist, un bel bottino ancora migliorabile e ottenuto senza calciare i rigori.
L'unica pecca è l'uscita polemica di Saponara, che non vuole essere sempre il primo ad essere sostituito... Ma cataloghiamola pure come voglia di esserci, di dare il contributo in maniera concreta alla causa viola.
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