Un grazie... nonostante la delusione finale
- Daniele Nordio
- 14 mag 2018
- Tempo di lettura: 2 min

La Fiorentina si affloscia sul più bello e dice addio alle proprie ambizioni europee: a meno che non ci si voglia affidare alla metafisica del pallone, che permetterebbe ai Viola di avere ancora una chance se domenica vincesse a Milano di goleada e lo stesso facesse il Cagliari nella sua ultima partita interna contro l'Atalanta.
La squadra viola che dal quel tragico 4 marzo in poi aveva sempre messo in campo cuore, grinta e volontà, ieri contro il Cagliari non c'è riuscita. I giocatori di Pioli sono sembrati svuotati, stanchi, probabilmente tesi e bloccati dalla quella responsabilità che erano riusciti a crearsi con le proprie mani, costruendo una classifica interessante.
La fantastica rincorsa che ha portato ad una entusiasmante striscia positiva, ricordiamo le vittorie splendide a Roma e a Genova, o il trionfo contro il Napoli, ha visto la squadra bloccarsi nei momenti topici come contro la Spal o il Cagliari quando aveva la possibilità di essere padrona del proprio destino. Probabilmente questo limite caratteriale è stato decisivo in questa corsa verso l'Europa, unito a dei limiti tecnici che erano evidenti sin da inizio stagione, ma che questi ragazzi gigliati sono riusciti spesso a ribaltare.
Il finale di partita, con l'espulsione di Pioli e la follia di Veretout con la seguente rissa, è un'altra brutta macchia di questa giornata, anche se il Cagliari nel secondo tempo, con l'ostruzionistica perdita di tempo, tollerata senza ammonizioni da Valeri, ha fatto di tutto per far saltare i nervi alla truppa viola.
La giornata era cominciata benissimo: una bellissima cornice di pubblico, quasi 35 spettatori, che avevano raccolto l'invito di Pioli e della società ad aiutare la squadra in quella che era prevista come una partita difficile.

Poi è proseguita con la foto dei giocatori insieme ai propri figli per festeggiare la Festa della Mamma;
ma soprattutto c'è stata la cerimonia del ritiro ufficiale della Maglia n. 13 di Davide Astori con lo scambio delle maglie tra i due capitani, Badelj e Ceppitelli. I cori per il Capitano da parte di entrambe le tifoserie hanno fatto da sottofondo a questo momento. Sul prato del Franchi nel frattempo sfilavano i bambini delle scuole calcio di San Pellegrino Terme, paese dove nacque Davide e risiede la famiglia.
Si chiude, quindi, qui la corsa ad un posto in Europa, domenica la Fiorentina farà visita al Milan, in una sfida che si sperava potesse diventare una "finale", ma che invece per i Viola sarà derubricata ad "amichevole di lusso", mentre i rossoneri avranno l'esigenza di salvaguardare il sesto posto.
Non è ancora tempo di bilanci, ma nonostante l'amarezza di non essere stati in gioco fino alla fine dobbiamo ringraziare i giocatori e il Mister che hanno saputo ricreare momenti di entusiamo in una stagione disgraziata che non verrà dimenticata.
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