Moena, un anno dopo... dalla rivoluzione alla necessità di confermarsi
- Marco Innocenti
- 6 lug 2018
- Tempo di lettura: 2 min

Domani, poco dopo l'ora di pranzo, dovrebbe iniziare questo ritiro 2018 per la Fiorentina. Pioli e i suoi ragazzi sono attesi a Moena, in una cittadina che porta ancora qualche segno del nubifragio devastante che l'ha colpita solo qualche giorno fa, ma che on fatica e tanto lavoro si sta rialzando e sta tornando la splendente "Perla" che tutti noi abbiamo imparato a conoscere da tanti anni a questa parte.
Le incertezze, anche quest'anno, per quanto riguarda la formazione viola e la rosa a disposizione del suo tecnico, non sono poche ma bisogna ammettere con onestà che, rispetto a un anno fa, il clima è cambiato e non poco. Più dentro e intorno alla squadra che fra i tifosi, che restano piuttosto scettici circa l'attaccamento della proprietà alla Fiorentina e a Firenze.
Bisogna ricordare però quello che stavamo per vivere appena un anno fa: un ritiro costellato di assenze, di fughe precipitoso, di certificati medici tanto scontati quanto improbabili... Un anno fa ci chiedevamo quale sarebbe stata la partenza eccellente del giorno, quando sarebbe toccato a Borja, a Vecino, a Bernardeschi o a Kalinic; vedevamo il croato arrivare e scappare poche ore dopo, uscendo quasi dalla porta di servizio dell'Hotel Dolce Casa con la scusa di raggiungere la moglie dopo una mai confermata rapina subita; attendevamo di sapere quale sarebbe stato il destino di Bernardeschi, più impegnato a scambiare messaggi affettuosi con la Juventus che a salutare i tifosi che, fin da quando era poco più che un ragazzino, l'avevano adottato come la possibile bandiera del futuro. Sembrava che nessuno credesse nella nuova Fiorentina di Stefano Pioli, nemmeno fra gli addetti ai lavori.
Quest'anno, che piaccia o no, il clima è differente: giocatori come Simeone, Chiesa o Veretout hanno scelto di sposare il progetto viola, convinti dalla voglia di Pioli e della società di fare davvero qualcosa di importante; l'Europa League sembra poter essere un traguardo a portata di mano; gente come Pjaca e Pasalic, non proprio due improbabili scommesse, sembrano aver scelto con convinzione Firenze e la Fiorentina.
Qui a Moena sembrano passati molto più di 12 mesi...
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