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Mister Li, Fondo Elliott e il Milan: sarebbe questa la squadra che dovrebbe rappresentare l'Ital

  • Marco Innocenti
  • 9 lug 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Chiariamo subito una cosa: la situazione attuale del Milan non ha nulla a che vedere con quella in cui versava la Fiorentina di Vittorio Cecchi Gori quando fu lasciata fallire e, di conseguenze, retrocessa in C2. I debiti di Mister Li sono tutti con il fondo d'investimento americano Elliott e, in particolare, lo sono i 32 milioni di euro di cui si discute da venerdì scorso.

Yonghong Li infatti avrebbe dovuto rifonderli entro venerdì ma anche l'ultimo tentativo di trovare un accordo di partnership con il magnate russo Dmitrij Rybolovlev, patron del Monaco, è fallito e così Mister Li si è ritrovato di nuovo solo, con tutti i debiti sulle spalle. A questo punto, quindi, il fondo Elliott e il suo proprietario Paul Singer avranno la strada spianata per esigere l'escussione delle quote di proprietà di Li e prendere di fatto il controllo del club. Rumors rossoneri dicono che Li voglia tentare un ultimo colpo di coda prima di arrendersi, cercando forsennatamente un socio che voglia accollarsi il debito con Elliott, lasciando a Li stesso una quota del 30 per cento circa. Il tutto però da dipanare in brevissimo tempo. Ammesso e non concesso però che Elliott accetti questa conclusione fuori tempo massimo.

Queste novità, però, non dovrebbero influire in alcun modo con la decisione del Tas di Losanna che, come abbiamo avuto modo di spiegare più volte, non può prendere in considerazione alcuna nuova prova a integrazione di quelle presentate alla Commissione Giudicante dell'Uefa. Il Tas ha solo la possibilità di confermare o meno la sentenza precedente, giudicando sulla documentazione già in possesso dell'Uefa e solo su quella. In più, il triennio oggetto di giudizio è quello 2014-2017, senza alcun accenno quindi alla situazione societaria presente. Intanto oggi la squadra si radunerà per il primo giorno di ritiro, senza un presidente, senza una proprietà ufficiale e in un clima decisamente diverso rispetto a quello di dodici mesi fa, quando 4mila tifosi presero d'assalto Milanello per festeggiare il nuovo corso della società rossonera e i colpi di mercato messi a segno nell'estate 2017.

Tornando alle vicende di casa viola, arriva la conferma che la sentenza del Tas dovrebbe arrivare il 19 luglio prossimo, anche se il Milan continua ad annaspare in una situazione talmente surreale da chiedersi se davvero lo sport italiano può permettere che sia questa la società a dover rappresentare l'Italia in Europa League.


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