Pezzella: «Io capitano? Per me sarebbe un grande orgoglio»
- Marco Innocenti
- 9 lug 2018
- Tempo di lettura: 5 min

E' German Pezzella il primo giocatore a presentarsi in sala stampa durante questo ritiro pre-campionato di Moena 2018. Che l'argentino sia uno dei leader dello spogliatoio viola è un dato di fatto incontrovertibile e, ovviamente, è su di lui che puntano le piste che porterebbero al nome del nuovo capitano viola, dopo l'addio di Mian Badelj.
DOMANDA: Visto che il capitano dovresti essere tu, che squadra ti aspetti a livello di spogliatoio, di competitività e di obiettivi finali?
PEZZELLA: «Mi aspetto un gruppo unito che lavori tutti i giorni al massimo. Noi siamo qui con la testa per fare una buona base per tutta la stagione e poi per fare ancora meglio dello scorso anno, raggiungere quegli obiettivi che lo anno scorso ci sono mancati di un pelo ma lavoriamo per farci trovare pronti».
D: Cosa manca per fare meglio?
P: «Tutti i giorni si lavora, facendo sempre qualcosa per andare avanti. Abbiamo cominciato una settimana fa, con giocatori nuovi, giovani che devono inserirsi bene nel gruppo ma conosciamo l'allenatore e questo è un vantaggio ma siamo pronti per lottare tutti i giorni per stare sempre meglio».
D: Voi nello spogliatoio parlate della possibilità di giocarsi l'Europa League e cosa ne pensate?
P: «Noi sappiamo che c'è questa possibilità, non è sicuro ma ci alleniamo tutti i giorni per questa possibilità, dopo il 19 di luglio, per farci trovare pronti per giocare. Ancora però dobbiamo allenarci con la testa per una stagione che sarà lunga e dobbiamo essere pronti fino alla fine».
D: Hai qualche rimpianto per non essere andato al mondiale?
P: «Uno dei miei obiettivi personali dello scorso anno era il mondiale, dopo mi hanno lasciato fuori ed è stato un colpo duro perché io volevo andare. Il Mondiale è andato male per l'Argentina ed è difficile parlarne ma io da casa ho fatto il tifoso e adesso si deve ripartire ancora una volta».
D: Lafont: da difensore e da leader della squadra cosa significa avere alle spalle un portiere di 19 anni? Come procede il suo inserimento e come l'hai visto?
P: «E' un po' diverso ma ci sono tanti giocatori giovani che hanno tanta personalità. Ho visto lui in questi due o tre allenamenti che abbiamo fatto insieme e l'ho visto molto bene. E' un ragazzo che sa quello che vuole, non parla tanto italiano ma solo francese ma in campo sa essere un uomo più che un ragazzo».
D: Hai sentito Battaglia, tuo compagno in nazionale e possibili obiettivo della Fiorentina?
P: «Rodrigo è stato mio compagno nell'Under20 ma non posso parlare io di questo. La società lavora su questo punto ma posso dire che è gran ragazzo, io parlo con lui tante volte ma poi si vedrà».
D: Ti senti già il capitano morale? Ti senti pronto?
P: «Non posso dire nulla di ufficiale. Io posso dire che l'anno scorso ho portato la fascia 5 o 6 volte e per me è un orgoglio ma credo più che altro che la fascia di capitano sia un'importanza extra ma ognuno di noi deve dare il massimo. Poi se la porto io o altro, per il mio ruolo io faccio sempre lo stesso e voglio creare un gruppo unito, con compagni che si sentono bene. Stiamo lavorando per dare tutti il meglio ogni giorno con compattezza poi vedremo se sarò io o altro a portare la fascia. Ma per me sarebbe un grande onore. Una responsabilità molto bella e che mi darebbe molto orgoglio, dopo solo un anno che sono qui».
D: Come vedi i giovani del reparto difensivo?
P: «E' ancora presto, ma vedo ragazzi con tanta voglia di fare bene e di allenarsi, di conoscere il gruppo e la squadra, come si gioca con mister Pioli. Devono trovarsi bene qui e stanno conoscendo il gruppo ma imparano un po' in tutti gli allenamenti e hanno tutti voglia di fare bene».
D: Voi vi aspettate nuovi arrivi per fare meglio scorso anno?
P: «E' sicuro che noi vogliamo fare meglio dello anno scorso, poi se arrivano giocatori nuovi o no non dipende da noi. Sappiamo che la società lavora ogni giorno per fare una squadra forte e noi se arriva qualche giocatore è il benvenuto sennò facciamo noi. L'anno scorso con una squadra nuova e tanti giocatori nuovi abbiamo fatto bene. Si può fare meglio e noi ci alleniamo per questo».
D: Quest'anno vediamo degli allenamenti con alta intensità fin da subito: c'è qualcosa di diverso?
P: «Questa è l'intensità che Pioli vuole sempre da noi. Magari alla fine dell'anno sei un po' stanco ma facciamo sempre così. Abbiamo tutti grande voglia di fare tanto e questa intensità è bella perché ti fa crescere e caricare le gambe. Ma questa è quella che Pioli vuole da noi ogni giorno».
D: Hai parlato di orgoglio o di garra: sei pronto a trasmetterla ai nuovi?
P: «In Sudamerica facciamo tutto al 100 per cento e poi dicono che siamo un po' pazzi. Noi ogni allenamento, ogni partitina, ogni giochino vogliamo vincere ma questo deriva anche da noi giocatori, che sempre vogliamo vincere, soprattutto ogni domenica, che è l'opportunità nuova per dimostrare qualcosa. Arrivano ragazzi magari di 19 o 20 anni, al loro primo anno in una squadra come la Fiorentina e io mi sento un vecchio qui e ho solo 27 anni. Vogliamo mettere a posto il gruppo, dando la giusta voglia di vincere ogni gara, ogni domenica. Il campionato italiano è forte, difficile ma la stagione è lunga e vogliamo farla bene».
D: Si parla tanto di CR7: vi state già preparando per provare a fermarlo?
P: «Io l'ho incrociato due anni in Spagna ed è un giocatore fortissimo e credo che farebbe bene a tutto il campionato italiano perché più giocatori di questo livello livello hai ed è sempre meglio ma oggi c'è la testa è alla mia squadra, ad allenarsi bene e a fare una buona base perché il lavoro di oggi è tutto utile per la stagione. Come difensore, poi, hai sempre voglia di affrontare i migliori giocatori al mondo».
D: Rispetto ad un anno fa sono cambiate molte cose: un anno fa molti erano con la valigia in mano, con i musi lunghi... Quest'anno tutto sembra cambiato: tu hai ricevuto delle offerte in estate e ci confermi che tutti hanno chiesto di restare?
P: «Io credo che sia un bene quando i giocatori chiedono di restare a Firenze. L'anno scorso i tifosi ci sono stati tanto vicini e questo ci ha dato la voglia di lottare ogni giorno per questa maglia e quando i ragazzi chiedono di restare è la cosa più bella. Vuol dire che si sta facendo bene, che si sta andando avanti ma senza fare il passo più lungo della gamba. Personalmente, io non so tante cose che succedono nel mercato, io sono felice qui, adesso parlavamo dell'orgoglio e della fascia dopo solo un anno qui a Firenze. Se sono felice a Firenze, perché andare via?»
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