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Pioli: «Per migliorare dobbiamo dare tutti qualcosa in più: io, la società e i giocatori. Mercato? A

  • Marco Innocenti
  • 11 lug 2018
  • Tempo di lettura: 5 min

Prima uscita ufficiale della nuova Fiorentina di Stefano Pioli, che bagna l'esordio nella stagione 2018/19 con dieci gol ai dilettanti del Val di Fassa Team. Dopo il match, il mister viola si presenta in sala stampa.

DOMANDA: Pochi giorni di lavoro, ma che indicazioni ha tratto da questa prima uscita?

PIOLI: «L'importante è soprattutto tornare a giocare, a vedere le nostre posizioni e i nostri concetti. I ragazzi si stanno allenando bene, con l'entusiasmo giusto, poi serve tutto, ogni allenamento, per mettere ritmo, idee e movimenti e anche queste partite, anche tenendo conto del livello dell'avversario. Ma l'importante era vederci bene in campo, ordinati, abbiamo fatto buone cose ma ovviamente serve migliorare tanto».

D: A fine campionato aveva chiesto di poter andare in ritiro con la squadra quasi fatta: per ora, dal punto di vista dei titolari, è arrivato solo Lafont. Mercato in ritardo? E lei è preoccupato?

P: «Prima cosa non mi piace si parli sempre dei titolari, io voglio un gruppo competitivo, quindi più giocatori forti ho a disposizione, più possibilità avremo di migliorare quanto fatto nel campionato scorso che mi sembra sia l'obiettivo che ci siamo dati. Quindi anche le mie aspettative sono di migliorare la squadra. In questo momento siamo ancora incompleti e mi auguro che presto arrivino altri giocatori. A maggior ragione poi se dovessi giocare l'Europa, che arriva presto. Ma c'è molta differenza rispetto al gruppo che avevo lo scorso anno: quest'anno ho un gruppo, con tanto entusiasmo, senso d'appartenenza e voglia di fare le cose per bene ma se vogliamo fare qualcosa in più, tutti dobbiamo dare qualcosa in più: la società, io stesso, i miei giocatori di quali mi aspetto maggior entusiasmo e maggiore volontà. Tutto l'ambiente deve fare qualcosa in più, solo i tifosi sono già stati perfetti lo scorso anno. Noi tutti invece dobbiamo dare qualcosa in più. Io ho condiviso tutto questo con la società e sono stato chiaro coni direttori. I nomi su cui stiamo lavorando sono quelli giusti ed è chiaro che i giocatori che dovranno arrivare dovranno alzare il livello generale della squadra».

D: Facciamo finta che il 26 dobbiate giocare e che non si soddisfino le sue richieste in tempo. Questa squadra è competitiva per un preliminare di Europa League?

P: «Certo che è competitiva e ci stiamo già preparando per il preliminare. Poi sarebbe utile che in settimana arrivassero altri giocatori a completare la rosa. E' evidente che siamo incompleti in questo momento».

D: Per migliorare questa squadra lei aveva detto che servivano anche giocatori con carisma ed esperienza: si aspetta questo dai prossimi arrivi?

P: «Lavorare con dei giovani di prospettive e di qualità non mi spaventa ma anzi, lo faccio con entusiasmo e credo che sia il percorso che la nostra squadra debba fare per quelle che sono le nostre possibilità, anche economiche. E' chiaro che i prossimi arrivi debbano darci profili con più esperienza e spessore e con caratteristiche che possano migliorare questa squadra per le idee che abbiamo in testa. Qualche giocatore manca ma i direttori lo sanno».

D: E' corretto dire che la priorità è un centrocampista?

P: «Credo manchino giocatori in ogni reparto: uno o due attaccanti esterni, un centrocampista e un difensore».

D: La partenza di Badelj: come ha vissuto lei questa vicenda?

P: «Milan è stato un giocatore e una persona importante all'interno del nostro gruppo, poi che la mia idea e mio desiderio fosse che restasse era evidente. Ho chiesto alla società di fare il massimo per farlo restare e mi hanno detto di averlo fatto poi lui ha preso le sue decisioni. Credo che il centrocampo vada completato ma lo faremo bene».

D: Con la sentenza del Tas che pende, quanto è difficile lavorare? Ha detto qualcosa di particolare ai suoi ragazzi?

P: «Io non voglio entrare nel merito delle sentenze, non spetta a me. Dico solo che far sì che la decisione finale arrivi così tardi non aiuta nessuno e non è utile a nessuno, specialmente a noi e all'Atalanta. Noi ci stiamo preparando per giocare il 26 poi aspettiamo la sentenza della prossima settimana».

D: Ancora sull'addio di Badelj e il centrocampo: cercate un centrocampista più muscolare o il classico regista per il 4-3-3?

P: «Io faccio fatica a capire certe definizioni. Io voglio un centrocampista che sappia giocare a pallone. E' un ruolo determinante sia per la fase offensiva che per la costruzione dal basso, quindi serve un giocatore che possa far partire bene l'azione e possa fare filtro davanti alla difesa. Ora lo sta facendo Jordan, che è forte e penso possa far bene anche in quella posizione. Mi sta dando grande disposizione e potrebbe anche giocare lì».

D: Oggi Simeone ha segnato con 4 gol ma hanno fatto un'ottima impressione anche Montiel, Hancko, Vlahovic...

P: «Hanno fatto delle belle azioni, forse siamo solo stati poco concreti. Per quello che abbiamo costruito dovevamo concretizzare di più ma sono giovani, hanno buone qualità, buona tecnica e apprendono bene i movimenti. Poi con i giovani ci vuole pazienza e non si deve accelerare troppo la loro crescita».

D: Rispeto all'anno scorso c'è grande differenza: ha detto che c'è un gruppo che vuol restare qui, quindi ha parlato in tal senso anche con tutti i big come Chiesa e Milenkovic?

P: «Sì, ho parlato con tutti ma lo vedo soprattutto nei loro comportamenti e negli allenamenti, con molta attenzione e decisione. Nessuno di loro mi ha detto, com'è successo l'anno scorso, "Ma se... Ma però...". Partiamo da una base buona ma sappiamo anche che quello che abbiamo fatto l'anno scorso va cementato ancora di più perché ci aspetta un campionato difficile. Poi io mi auguro anche qualcosa di più del solo campionato e stiamo lavorando giorno per giorno per farci trovare pronti».

D: Saponara: hai in mente un 4-3-3 in cui potrebbe non esserci spazio per lui ed Eysseric?

P: «L'idea che ho in testa è che di sicuro cominceremo col 4-3-3, per aver modo d'inserire subito un giocatore in più in area avversaria nella fase offensiva e questo conterà anche per la ricerca che stiamo facendo sul mercato. Saponara al momento lo stiamo utilizzando come mezzala e si sta applicando bene».

D: Lei ha visto anche Batistuta. In Simeone vede la stessa voglia di migliorarsi anche tecnicamente?

P: «Assolutamente sì. Giovanni ha una volontà e uno spirito da cui dovrebbero prendere esempio tutti i suoi compagni. L'anno scorso abbiamo fatto oltre 200 allenamenti e non ne ha saltato uno e ha fatto 38 partite. Vedo questo stesso atteggiamento però anche in tanti altri miei giocatori. Ma la cosa che mi dà grande fiducia e mi fa lavorare con tanto entusiasmo è che nessuno di loro ha toccato ancora il suo massimo livello, sono tutti in grande crescita. Al di là delle difficoltà e dell'obiettivo che abbiamo che non sarà facile, ho nelle mani una squadra che ancora non ha dato il suo pieno valore, quindi giorno per giorno dobbiamo scoprirci e crescere».

D: Lo scorso anno ha sempre detto che c'erano 5 o 6 squadre che facevano un campionato a sé. Per migliorare la scorsa stagione, quindi, chi mette nel mirino?

P: «Difficile adesso mettere nel mirino qualcuno ma ai nastri di partenza non possiamo certo essere indicati fra le prime sei del campionato. Ci sono squadre più attrezzate di noi sia tecnicamente che economicamente quindi devo allenare un gruppo che vada al di là di quelli che sono i suoi valori normali, facendo qualcosa di eccezionale. Le avversarie poi sono sempre le solite: Atalanta, Torino, Samp, Genoa, Udinese senza nominare poi Lazio, Mila, Inter...».

D: L'arrivo di CR7 in Italia: cosa dirà ai suoi difensori per fermarlo?

P: «L'arrivo di uno dei migliori giocatori al mondo aumenta il prestigio del nostro campionato e quindi rappresenta un'occasione per tutto il sistema calcio italiano per migliorare ancora. Cosa dire? Credo che dovrò dire soprattutto ai miei attaccanti e centrocampisti di non perdere palla sennò son dolori».

D: Il capitano sarà Pezzella? E i leader?

P: «Il capitano sarà Pezzella e i leader saranno tutti i ragazzi che lavoreranno con noi, che hanno dimostrato qualità tecniche e caratteriali. Da tutti loro mi aspetto qualcosa di importante».

D: Quindi Chiesa con la fascia...?

P: «Ripeto, Pezzella è il capitano e quando lui non ci sarà decideremo».


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