Vlahovic: «Sono qui per imparare e crescere. Bati e Luca Toni i miei modelli in viola»
- Marco Innocenti
- 12 lug 2018
- Tempo di lettura: 3 min

Alla fine dell'allenamento di stamani, è stata la volta di Dusan Vlahovic. Il giovane attaccante serbo, già a Firenze da qualche mese, è arrivato in sala stampa sfoggiando già un buon italiano e, anche se un po' spaesato, ha colpito tutti per la sua voglia di sfruttare al meglio l'opportunità che la Fiorentina gli sta dando. Lui, per contro, arriva alla Fiorentina con già due record: è stato il più giovane esordiente nella massima serie con la maglia del Partizan Belgrado ed anche il più giovane a segnare un gol nella massima serie, sempre con il Partizan.
«Grazie e buongiorno a tutti - ha esordito Vlahovic - Voglio dire che sarà un piacere per me stare qui con questa squadra, con questo gruppo e con questo staff. Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno dato questa opportunità».
DOMANDA: Per capire che tipo di attaccante sei, a quale giocatore ti ispiri?
VLAHOVIC: «Mi sono ispirato sempre a Zlatan Ibrahimovic, è un giocatore che ha una buona tecnica e poi arriva dai Balcani. Mi piace molto».
D: Il campionato italiano non sarà quello di una volta come nomi, anche se l'arrivo di Ronaldo potrebbe dare una svolta, ma è sicuramente il più difficile al mondo per la tattica e la fase difensiva: cosa ti aspetti di fare?
V: «Lo so, quello italiano è un campionato molto difficile ma proverò a fare del mio meglio».
D: Un anno fa quando si presentò alla stampa, il tuo amico Milenkovic disse che saresti diventato uno dei 5 attaccanti più forti del mondo: che effetto ti fecero quelle parole?
V: «Noi abbiamo giocato insieme nel Partizan e lui mi sta aiutando molto e lo ringrazio di quelle sue parole. Adesso è uno dei tre difensori più forti in Serie A e mi fa molto piacere».
D: Qual è la tua caratteristica migliore ed eventualmente il tuo punto debole?
V: «Credo che il mio piede sinistro sia il mio punto forte. Di testa? Un po' ma posso migliorare, così come con il piede destro».

D: Hai conosciuto Milosevic? In certi movimenti lo ricordi molto.
V: «Sì, l'ho visto giocare. E' un grande giocatore e in Serbia è una leggenda. L'ho visto giocare qui nel Parma e mi è piaciuto molto».
D: Sei qua da poco ma com'è lavorare con Pioli? E' diverso da quello a cui eri abituato al Partizan?
V: «Pioli è un grande allenatore e mi piace molto lavorare con lui».
D: Hai detto che vuoi "fare il massimo". Ma cosa significa per te? E poi, speri di giocare in Europ League?
V: «Sono qui per imparare e per allenarmi al meglio possibile. Ho soprattutto la pazienza di imparare e di crescere. Sull'Europa Legue, posso solo dire che mi piacerebbe molto giocarla».
D: La Fiorentina in passato ha avuto grandi attaccanti e anche grandi giocatori che arrivavano come te proprio dai Balcani: c'è un giocatore ex viola a cui ti ispiri?
V: «Bati e Luca Toni, sicuramente».
D: Hai già visto Firenze da qualche mese. Perché hai scelto la Fiorentina e cosa hai visto della città? Cosa ti piace di Firenze?
V: «Firenze è una bellissima città, con una grande storia, così come il suo club e so che prima di me sono venuti qui molti giocatori dalla Serbia e dal Montenegro che hanno avuto poi una grande carriera dopo la Fiorentina. Sono qui per imparare e fare del mio meglio».
D: Oltre a Milenkovic, qualcun'altro ti aveva parlato di Firenze?
V: «Ho parlato anche con Jovetic, che mi ha spinto a venire qui».
D: Ieri aveva vinto la prima amichevole e hai provato in tutti i modi a segnare: quanto ti è costato non aver segnato il tuo primo gol davanti ai tifosi viola?
V: «Sì, avrei davvero voluto segnare anche due o tre gol però ieri non sono arrivati. Vorrà dire che ce li terremo per sabato».
D: Che pensi di Simeone?
V: «Prima di tutto è un bravo ragazzo, con grandi qualità. Io e lui parliamo spesso e lui mi dà sempre buoni consigli».
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