Benassi: «Il Tas? Siamo sereni ma non dipende da noi. Berardi? E' come un fratello per me e sare
- Marco Innocenti
- 15 lug 2018
- Tempo di lettura: 4 min

Pur solo alla sua seconda stagione in viola, Marco Benassi è senza dubbio uno dei veterani e dei senatori viola ed oggi, alla fine dell'unico allenamento della giornata, si è presentato in sala stampa per rispondere alle domande dei giornalisti presenti a Moena.
DOMANDA: Che differenze hai visto finora tra il ritiro dell'anno scorso e quello di quest'anno?
BENASSI: «Le differenze onestamente non le so spiegare perché lo scorso anno sono arrivato ad agosto e quindi non ho fatto il ritiro qui a Moena. Posso però parlare di quello di quest'anno: fin dal primo giorno abbiamo parlato con l'allenatore e abbiamo fissato l'obiettivo che è quello di fare meglio dello scorso anno. In tutto: dal campo, alla nutrizione, insomma in tutti quegli aspetti che possono permetterci di fare dei passi avanti».
D: Pioli ha detto che l'Europa League ve la meritereste: con che stato d'animo arrivate al 19 luglio e alla sentenza del Tas?
B: «Al 19 ci arriviamo con grande serenità perché non è qualcosa che sta a noi ma possiamo solo attendere. Quindi siamo sereni. E' dal primo luglio che lavoriamo in quella direzione, per farci trovare pronti per l'appuntamento del 26 ma, anche se non dovesse andar bene, vogliamo fare meglio dello scorso anno e farci trovare pronti per questo».
D: Che ruolo ti senti addosso nell'attuale centrocampo viola?
B: «Il mio ruolo è quello che ho fatto dalla quinta o sesta giornata in poi, come mezzala, poi poco cambia se un po' più avanti o un po' più indietro. Il mister mi ha sempre mandato in campo in quella posizione ma io sono a disposizione per qualsiasi ruolo nel 4-3-3».
D: Quale può essere il tuo obiettivo personale dentro questa Fiorentina?
B: «La cosa principale che chiederei a me stesso è di riuscire a trovare più continuità nel corso della partita, non tanto nell'arco del campionato. Purtroppo, a tratti, esco un po' dal vivo e mi prendo delle pause e per un centrocampista questo non va affatto bene. Io credo che lo scorso anno sia stato il mio miglior campionato da 6 anni che sono in serie A ma devo trovare la giusta continuità nell'arco dei 90' per dare maggior aiuto alla squadra».
D: Cosa cambierà con il passaggio al 4-3-3? Pensi di trovare dei benefici da questo cambio tattico?
B: «Sicuramente il 4-3-3 è il modulo a cui sono più abituato. Anche a torino con Mihajlovic e quindi lo conosco bene. La scelta è stata per avere un attaccante in più in area avversaria e per provare a finalizzare di più quindi è stata una scelta fatta in funzione di questo obiettivo».
D: Sei ancora giovane ma sei già un veterano: cosa manca a questa squadra per fare il salto di qualità?
B: «Per me manca proprio di essere più continui. Tante volte facevamo 5 o 6 gare di fila molto buone poi sbagliavamo l'esame, quello decisivo, come accaduto nella penultima di campionato contro il Cagliari. Certo è stata una partita strana per tanti versi ma dovevamo cercare di vincerla a tutti i costi e invece l'abbiamo completamente sbagliata. E' stata un po' una costante del nostro intero anno. Poi ci sta di fare esperienza visto che la squadra era molto rinnovata ma dagli errori dello scorso anno bisogna imparare, proprio per non ripeterli».
D: Sarebbe fondamentale tenere unito il gruppo e resistere alle richieste del mercato: chi arriverà secondo te?
B: «Questo è un discorso che fa la società. Io mi auguro che restino tutti perché questo è il gruppo più bello che ho mai trovato da quando gioco a calcio. Poi chi arriverà non lo so ma so che sarà sempre e comunque il benvenuto».
D: Sei molto amico di Berardi: l'hai sentito in questi giorni?
B: «E' vero, con Berardi siamo un po' come fratelli e abbiamo un rapporto che va anche al di là del calcio. Poi se ci sia in ballo una trattativa o no, io non lo so. Non è una cosa che riguarda me ma solo il mister e la società».
D: A Firenze c'è costantemente una certa insoddisfazione sul rendimento di certi giocatori: perché si dice questo anche di te?
B: «Perchè alcuni non siano contenti di me, va chiesto a loro non a me. Anche ieri ho giocato un tempo e ho letto cose che non mi hanno per nulla convinto. Dopo la prima partita anch'io non ero soddisfatto, perché io sono il mio primo critico ma criticare anche il primo tempo di ieri, mi sembra più un accanirsi che altro».
D: Tu sei il giocatore della Fiorentina con più presenze in Europa. Lo sapevi?
B: «No, non sapevo di esserlo. Giocare l'Europa League è fantastico perché ti misuri con squadre di altri campionati ed è sempre un ottima cosa. E' però anche una competizione molto dispendiosa, perché di costringe ad affrontare trasferte nelle quali magari torni tardi, anche alle 5 del mattino, e poi il giorno dopo devi essere subito in campo per preparare la gara della domenica».
D: Hai detto che c'è un gran bel gruppo: c'è un giovane qui a Moena su cui scommetteresti?
B: «Premesso che sono arrivati tutti con la testa giusta e con grandi qualità, se proprio dovessi sceglierne uno direi Montiel: forse è ancora un po' magrolino, un po' gracile, ma in lui ho visto qualità incredibili e gliel'ho anche detto, incitandolo ad allenarsi sempre al massimo».
D: Sembri già molto convinto di questo gruppo: tu ad oggi quante squadre vedi migliori della Fiorentina?
B: «Se guardiano a livello di giocatori, sono d'accordo con mister Pioli. In questo momento ci sono 5/6 squadre davanti a noi ma anche lo scorso anno abbiamo dimostrato che, specialmente in una partita secca, ce la siamo sempre giocata con tutti quanti e il nostro obiettivo sarà quello di giocarsela con tutti non solo sulla gara secca».
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