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Pioli: «Amo la Fiorentina, i miei giocatori e i tifosi: posso promettere che daremo sempre il massim

  • Marco Innocenti
  • 21 lug 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Si conclude con una sconfitta per 1-0 il ritiro della Fiorentina sotto le Dolomiti ma, quando Stefano Pioli si presenta in conferenza stampa dopo la gara, ovviamente le prime domande sono tutte sugli avvenimenti di ieri: dalla reazione dei tifosi della Fiesole alla sentenza del Tas.

DOMANDA: Ieri la Fiesole ha emesso un duro comunicato contro la proprietà.

PIOLI: «Io speravo e ho sempre sperato che certe criticità fossero superate e venissero superate. Dopo quello che successo, ho detto che era stato lanciato un seme e che Davide ci aveva lasciato dei segnali importanti di compattezza, di unione, di serenità e di Fiorentina. Però noi dobbiamo pensare a lavorare. Io posso solo dire una cosa, l’ho imparato da giocatore e da allenatore, anzi, sta aumentando: io amo la Fiorentina, amo i miei giocatori, credo che l’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di straordinario, per cui sono molto orgoglioso di loro, sono orgoglioso di tutti i giocatori con cui ho lavorato lo scorso anno, amo i tifosi della Fiorentina e sono pronto a promettere che tutti noi daremo il massimo per questa maglia. Questo sì. Non sono abituato a far promesse ma di questo sono sicuro perché conosco bene i miei giocatori, che sanno che maglia indossano e sanno quanto possiamo e vogliamo dare per questa maglia».

D: La sentenza del Tas di ieri è stata un'ingiustizia?

P: «Non lo so e non voglio giudicare la sentenza ma posso però contestare la tempistica. E' chiaro che abbiamo sperato e che abbiamo cambiato la nostra preparazione. Per fortuna Avevamo un piano B molto ben organizzato e quello che faremo da oggi al 19 agosto ci permetterà di essere pronti per il campionato».

D: Proverete a rovesciare tutto questo in positivo per una spinta per il futuro?

P: «Assolutamente sì. Mi dispiace per la sconfitta di oggi perché anche nelle partite amichevoli, anche quando gioco a Ciapanò coi miei amici non mi piace perdere, ma credo che già oggi si sia vista una reazione caratteriale. Non mi è piaciuto il nervosismo che ho visto in campo per certe cose che non ci venivano come avevamo preparato, soprattutto per le condizioni del campo, ma mi è piaciuto il carattere della squadra che ha provato a vincere fino alla fine. Abbiamo grandi motivazioni. Dobbiamo essere umili e ambiziosi, il limite è sottile ma abbiamo qualità per far bene, sapendo che dovremo combattere contro avversari più forti di noi. E quindi dovremo andare oltre le nostre possibilità tutti i giorni, in tutte le partite».

D: I due nuovi: Norgaard lo vedremo solo come centrale? E su Gerson: lei lo vede come mezzala o anche attaccante esterno?

P: «Norgaard nasce come centrale davanti alla difesa. Mi è piaciuto com'è entrato, lui ha già giocato la prima giornata del campionato danese. È intelligente, sa stare in campo, sa verticalizzare. Però è appena arrivato e ha visto solo un video stamani con me sui nostri concetti di gioco ma ci può dare mano. Chiaro che se lui starà davanti alla difesa, allora Veretout potrà risalire in avanti ma poi a volte costruiamo con un vertice basso, a volte con due centrocampisti… vedremo. Cristian è giocatore intelligente. Su Gerson, è arrivato con un piccolo problema dalla Roma, quindi oggi si è allenato ma non dovrebbe essere nulla di grave e lo vedremo già la prossima settimana al lavoro con la squadra, per stare con noi e per capire i nostri movimenti. Comunque lo vedo più da mezzala che da attaccante esterno. Ha però il dinamismo, l’inserimento e l’aggressività necessarie per far bene in quel ruolo».

D: Servono ancora altri rinforzi secondo lui? E poi, sugli spiacevoli episodi prima della partita,vuole dire qualcosa?

P: «Sì, manca ancora qualche posizione, manca ancora qualche giocatore, come manca ancora qualche cessione ma oggi siamo al 21 di luglio e c’è ancora tempo ma qualcuno deve ancora arrivare per come ho in mente io di far giocare la squadra. Sugli episodi, credo che più ne parliamo e peggio è».

D: L'anno scorso il patto con i tifosi fu decisivo per la stagione. Pensa che serva un chiarimento?

P: «Non lo so, io onestamente credo che quelle situazioni non si siano create nella passata stagione. Sono situazioni che io forse non conosco nemmeno a fondo quindi è difficile giudicare. I tifosi non ci hanno fatto mai mancare l’incitamento, chiedendoci il massimo impegno e su questo io posso garantire, sul massimo impegno della squadra, come posso garantire sul massimo incitamento per questa squadra perché i fiorentini amano la Fiorentina».


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