Gerson: «Ieri un problema familiare ma tutto risolto». Norgaard: «Questo è un grande club, ho accett
- Marco Innocenti
- 26 lug 2018
- Tempo di lettura: 4 min

Dopo il rinvio di ieri, con annessa polemica (immancabile di questi tempi in casa Fiorentina!), oggi si è finalmente svolta la conferenza stampa di presentazione di Gerson, esterno d'attacco brasiliano arrivato con la formula del prestito secco dalla Roma, e di Christian Nørgaard, arrivato invece a titolo definitivo dal Brondby. Il primo a prendere la parola è proprio il brasiliano che, prima ancora di cominciare, ha voluto dire la sua sull'assenza di ieri.
«Chiedo scusa per ieri - ha detto Gerson - Sono andato a Roma per un problema familiare ma già adesso è tutto a posto e sono qui a vostra disposizione».
DOMANDA: Ci hai spiegato il motivo della tua improvvisa partenza per Roma e noi ovviamente lo rispettiamo, però oggi era presente anche Balzaretti. [«Si è trattato di una visita programmata da tempo» , ha tagliato corto l'ufficio stampa della Fiorentina]. Ci confermi che sei contento di essere qua alla Fiorentina e che nonostante un solo anno di contratto, il tuo obiettivo è quello di far bene qui a Firenze?
GERSON: «Sono contentissimo di essere qua adesso, come calciatore della Fiorentina. Io devo fare sempre meglio e allenarmi forte e fare tutto bene per la Fiorentina. Sono molto contento di essere qui, veramente».
D: Quando hai giocato a Firenze, hai segnato due gol alla Fiorentina. Ti senti pronto a restituire il torto fatto? E poi, qual è la tua reale posizione in campo, dove rendi meglio?
G: «Io devo fare sempre bene, adesso con la maglia della Fiorentina devo fare bene un po’ di più. Per il ruolo, io mi trovo bene in tutti e due e sono sempre a disposizione della squadra e del mister».
D: Quali sono le tue caratteristiche tecniche e dove ti collochi in campo?
NORGAARD: «Sono molto a mio agio nella fase difensiva, sono un organizzatore del gioco in campo e riesco a comunicare bene con gli altri giocatori».
D: Questa trattativa con la Fiorentina è stata una sorpresa anche per te? O c’erano già stati altri contatti?
N: «No, è stata una grande sorpresa. La Fiorentina è un grande club, è successo tutto in poco tempo ma quando ho saputo dell’interesse non ho avuto bisogno di molto tempo per decidere e ho voluto subito firmare il contratto».
D: C’era anche l’Empoli su di te o altri e cosa ti ha spinto a scegliere Firenze?
G: «Io ho avuto la possibilità di giocare per la Fiorentina e subito ho detto sì. La Fiorentina è grande club, qui c’è una grande squadra e un grande allenatore e io sono contento di essere qui. Spero che quest'anno vada tutto bene».
D: Sempre sul tuo ruolo, non so se conosci Badelj, il giocatore che andrai a sostituire. E’ anche un vice campione del mondo quindi lo conoscerai certamente: in cosa ti senti diverso da lui per caratteristiche?
N: «Lo conosco molto bene, abbiamo anche giocato insieme ad Amburgo. E' un giocatore molto elegante e bravo col pallone, forse io ho un gioco più difensivo di lui e quindi penso che questa sia la differenza tra di noi».
D: La formula del prestito secco: alla fine delll’anno, comunque vada, tornerai alla Roma: è una formula che ti piace quella che hanno scelto Roma e Fiorentina?
G: «Io sono stato contento di venire alla Fiorentina. Il prestito è una scelta fatta insieme dai due club ma io devo pensare solo a giocare e a fare bene con questa maglia e magari dopo possiamo fare anche di più. Non lo so, ma io devo essere concentrato per fare bene».
D: Nelle tue caratteristiche, cosa ti ha chiesto Pioli di fare per ora? E poi, pensi ti serva un po’ di tempo per ambientarti in un calcio nuovo come quello italiano o ti senti già pronto?
N: «Ho un gioco molto difensivo quindi mi troverò molto bene qui. Ho parlato con l'allenatore e voglio iniziare a contribuire subito. Certo, so che sono in un paese nuovo, con una lingua nuova ma voglio giocare e inserirmi velocemente nella Fiorentina».
D: Conosci Martin Jorgensen? Ci hai parlato prima di venire a Firenze?
N: «Sì che lo conosco e l'ho sentito molto al telefono. Mi a detto dove è meglio stare, lui ama molto Firenze e mi ha detto che pensa che starò benissimo qui a Firenze».
D: Tu invece vieni dal Brasile, carico di aspettative ma poco impegnato finora in Italia: ti senti più un giocatore a tutta fascia o più un'ala alla vecchia maniera, più vicino alla porta?
G: «Io sono disposto a fare tutte e due, io devo essere sempre pronto ad aiutare la squadra e a mettermi a disposizione del mister e del club».
D: Quali sono i giocatori a cui vi ispirate?
G: «Difficile, ce ne sono tanti, non lo so. Un brasiliano? Ma sono troppi, Rubinho, Ronaldinho, anche Totti… sono troppi».
N: «Martin Jorgensen, sicuramente. E al di fuori della Fiorentina, direi Zidane».
D: Tornando a quel giorno della doppietta qui al Franchi, che sensazioni hai provato?
G: «Sono contento di tornare qua dove ho fatto una buona partita ma adesso è diverso, devo farlo con la maglia della Fiorentina e spero di poterne fare ancora, magari anche di più».
D: Hai scritto una bella lettera di addio ai tifosi del Brondby: hai un bel rapporto con la tua ex tifoseria?
N: «Ho davvero un bel rapporto con i fan del Brondby, che sono molto emozionanti, come i tifosi di qui e sono stati molto felici per me che possa fare questa nuova esperienza».
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