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Pioli: «Entusiasmo e voglia di cominciare bene. Pjaca sta meglio. Mirallas decideremo domani»

  • Marco Innocenti
  • 25 ago 2018
  • Tempo di lettura: 9 min

Prima conferenza stampa della vigilia per Stefano Pioli che, prima della gara d'esordio in campionato contro il Chievo, ha incontrato i giornalisti in sala stampa.

DOMANDA: Quali sono le condizioni di Pjaca e Mirallas?

PIOLI: «Pjaca ha avuto un leggero affaticamento a inizio settimana, così come Mirallas ma Marko sta meglio. Invece per Kevin dobbiamo aspettare l’allenamento di domani mattina, quindi credo che Marko sarà disponibile mentre per Kevin decideremo domani mattina».

D: Cosa ti intriga di più di questa Fiorentina che inizia domani la propria stagione? E cosa invece ti preoccupa?

P: «Quando si comincia una nuova stagione non c'è preoccupazione ma solo voglia di vedere i propri giocatori cercare di mettere in campo le situazioni che abbiamo provato in questo precampionato molto lungo. Abbiamo sicuramente molta voglia di giocare visto che siamo partiti il 2 luglio, sperando di poter giocare il 26 luglio e invece ci ritroviamo a giocare il 26 agosto. Credo che abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, tutto quello che era necessario fare per arrivare a questo momento in buone condizioni anche se è chiaro che, come tutte le squadre, saremo al 100% solo dopo 3 o 4 partite ufficiali. Mi incuriosisce vedere un potenziale che c’è e un lavoro che c’è stato, sul quale abbiamo poggiato le basi lo scorso anno e sul quale vogliamo cercare di costruire qualcosa di positivo anche in questa stagione».

D: Domani quanto può influire il fatto che il Chievo abbia già giocato due gare ufficiali? Ha paura che il Chievo sia più pronto?

P: «Paura no ma in un debutto ufficiale c'è sempre qualcosa che può non funzionare. Senza mettere le mani avanti, il Chievo ha giocato due gare ufficiali ed è evidente che sia un po’ più avanti di noi, un po’ più pronto di noi. Ma noi dobbiamo colmare questa differenza con l’assoluta voglia di cominciare bene, con l’entusiasmo che ci contraddistingue tutti i giorni, con la voglia di far bene davanti ai nostri tifosi che so che saranno tanti quindi l’entusiasmo non ci deve assolutamente mancare come non ci mancherà assolutamente la voglia di fare la partita contro un avversario che ha dimostrato di essere come sempre un buon avversario, con dei buoni giocatori, un avversario che ha creato molte difficoltà alla Juventus e quindi ci sarà subito da soffrire. Ma sarà un bell’inizio anche per quello così ci abituiamo subito alle difficoltà del campionato».

D: Il reparto più chiacchierato in città è sicuramente il centrocampo: cosa si aspetta? E' tranquillo della rosa a sua disposizione? E poi, Norgaard è già pronto?

P: «Per il nostro centrocampo abbiamo cercato di trovare giocatori che cerchino di abbinare dinamismo, qualità, visione di gioco, posizione, fisicità e credo che nei nostri 6 centrocampisti ci siano tutte queste qualità, anzi credo ci siano le qualità per mettere in pratica le mie idee di gioco e quindi sono sicuro che troveremo le posizioni giuste e le soluzioni giuste. Mi piace soprattutto avere a disposizione giocatori duttili, perché credo che almeno per 5 su 6, escluso il solo Benassi che è la classica mezzala, possano giostrare in tutte le posizioni del reparto e questo mi piace. Norgaar è arrivato un po’ prima degli ultimi altri, mi riferisco a Mirallas, Fernandes e Pjaca, però è chiaro che arriva da un campionato diverso, con ritmi molto diversi ma sta abbastanza bene e poi vedrò che scelte fare per domani».

D: Se dovesse scegliere un aggettivo per come dovrà essere la sua Fiorentina di quest’anno, quale sceglierebbe?

P: «Spumeggiante. Una Fiorentina che metta in campo tutte le proprie qualità, sempre, con grande entusiasmo e grande volontà, una squadra che non si arrende mai».

D: Che valore ha questa stagione per lei, per la sua carriera?

P: «Io sono motivatissimo perché nella vita e nello sport bisogna sempre dimostrare. Non conta niente cosa si è fatto fino a ieri ma bisogna dimostrare le proprie capacità e qualità. Sono concentrato, sono motivato, ho investito molto su me stesso e sulla Fiorentina, poi ovvio sarà il campo a dare sempre i suoi giudizi».

D: Il 26 marzo l'ultima partita di Davide Astori in viola, proprio contro il Chievo: ripartiamo da lì?

P: «Secondo me non si riparte da lì, nel senso che Davide c’è. So che le mie parole potrebbe sembrare strane ma Davide è con noi tutti i giorni al centro sportivo. Ci ha lasciato qualcosa di importante ma è dentro di noi, dentro tutti quelli che hanno vissuto con noi la passata stagione. Ringrazio tutti i giocatori che ho avuto alle mie dipendenze l’anno scorso perché tutti hanno dato un contributo importante per far sì che una stagione difficile potesse diventare comunque una stagione positiva. Dobbiamo esser bravi a trasmettere i valori che abbiamo conosciuto e apprezzato di Davide lo scorso anno, anche ai giocatori nuovi e lo stiamo già facendo, per fare sì che possiamo diventare sempre un gruppo e una squadra più unita e vogliosa, con dei valori tecnici e morali importanti, perché credo che questi ragazzi li hanno e sono valori che non possiamo lasciarci scappare».

D: Su Eysseric: rimarrà a Firenze?

P: «Per me non è mai stato sul mercato».

D: Sempre sul francese, in questi due mesi, che tipo di salto in avanti ha fatto ripartendo dalla scorsa stagione?

P: «Io lo ritengo un giocatore di qualità, che può e deve trovare la giocata, che deve provare a diventare un giocatore determinante perché ha nelle proprie caratteristiche la giocata vincente, che quindi vuol dire mandare in gol i compagni o fare gol. Lo vedo più continuo, con più ritmo rispetto alla scorsa stagione che non è stata facile e fortunata per lui e mi auguro che possa essere una stagione migliore».

D: L'anno scorso è stato l’anno delle fondamenta: quest'anno ha detto Corvino è quello in cui si tirano su le pareti. Ma per arrivare dove? Cosa ha detto la proprietà? Qual è il traguardo finale di questo progetto?

P: «Io non lo posso sapere… Voi siete stati molto bravi a fare dei pronostici, a metterci in determinate posizioni in estate ma i pronostici fatti sulla carta quasi sempre vengono smentiti dal campo. Adesso l'importante è iniziare a giocare perché lì sarà il vero banco di prova per noi e capiremo dove siamo già a un certo livello e dove possiamo arrivare. L’anno scorso abbiamo iniziato un percorso nuovo. Non dimentichiamo che io lo scorso anno mi apprestavo ad allenare una squadra che poteva essere la più vecchia del campionato e, con tutti i cambiamenti fatti, siamo arrivati ad essere la squadra più giovane del campionato. Ma all’interno di un progetto di medio termine, che deve portare la Fiorentina a tornare a lottare per le posizioni di vertice, quindi a lottare anche per la Champion come è stato per la Fiorentina del passato. Non so se sarà questa l’annata giusta perché è un progetto che secondo me deve variare in 3/4 anni, perché è normale avere questo tempo per far crescere una squadra molto giovane. Le cose importanti del nostro mercato sono state due: è stata mantenuta una base di giocatori che ha dimostrato di valere la Fiorentina e sono stati presi dei giocatori con delle potenzialità importanti e che adesso dovranno dimostrare di valere la Fiorentina ma le qualità ci sono e quesa è la cosa importante. Noi adesso abbiamo un obiettivo ma voi guardate troppo avanti e a me non piace questo. Noi dobbiamo guardare di settimana in settimana, di giorno in giorno e di partita in partita e giocare ogni partita con l’assoluta convinzione, l’assoluta forza e l’assoluto entusiasmo di poter vincere qualsiasi partita. E dopo vedremo che risultato saremo riusciti ad ottenere».

D: Dall’inizio della preparazione ad ora, c’è qualcosa che le ha creato dei problemi, che l’ha infastidita?

P: «No, abbiamo lavorato bene e in assoluta tranquillità, con molta compattezza e con molta voglia. Abbiamo fatto le amichevoli necessarie per arrivare ora in buone condizioni, in amichevole abbiamo fatto cose buone e cose meno buone ma le amichevoli lasciano sempre il tempo che trovano. Adesso il vero banco di prova sarà il campionato. Gli avversari sono difficili e domani avremo un avversario difficile ma dobbiamo farci trovare pronti perché vogliamo provare a cominciare bene il nostro campionato. Questo è il nostro primo obiettivo».

D: Che messaggio le ha trasmesso ADV giovedì? Ha sentito anche Diego?

P: «Diego l’ho sentito mercoledì ma non è che ogni volta che vengo qua posso dirvi se sento o meno la proprietà. Io li sento e li ho sentiti durante tutta l’estate, durante la preparazione, poi quando viene ADV porta sicuramente una ventata di entusiasmo e di positività. Poi vedere la proprietà per i giocatori, soprattutto per i nuovi, è un segnale di vicinanza, di compattezza che non può che far bene. Ci ha fatto un grande in bocca al lupo e lo rivedremo domani. E’ stata una giornata positiva ma come lo sono sempre le giornate al Centro Sportivo, perché vi assicuro che al Centro Sportivo si lavora bene, con uno staff e un'organizzazione di ottimo livello».

D: In un’intervista al Corriere dello Sport ha detto di aver condiviso tutto il mercato e che la squadra le piace. E’ un organico da settimo posto come dice ADV?

P: «Non lo so e diventa difficile fare delle previsione ma io so che ho dei bravi giocatori. Abbiamo messo insieme caratteristiche e qualità importanti, abbiamo alzato il livello di qualità dei giocatori, abbiamo inserito dei giocatori di qualità che potrebbero sopperire alle difficoltà dell'anno scorso in alcune partite bloccate, chiuse, nelle quali ci è mancato qualche giocata individuale per poterla sbloccare e questo è un aspetto importante. E' chiaro che sono gli ultimi arrivati e devono trovare la miglior condizione possibile ma siamo chiaramente una squadra in grande crescita. Ho dei giocatori giovanissimi che ci stanno mettendo tanto e dai quali mi aspetto tanto, ed è giusto perché hanno delle ottime qualità. Poi dire dove arriveremo, adesso, è troppo difficile. E’ facile dire che oggi sulla carta ci sono 6 squadre sicuramente più forti di noi, in questo momento. Ma solo sulla carta, poi il campo magari dirà altre cose. Ed è facile dire che Atalanta, Torino, Sampdoria e Fiorentina sono lì a giocarsi punto su punto, però magari le squadra sopra a noi, con tutti gli impegni che hanno, potrebbero perdere qualcosa. Facciamo parlare il campo, che adesso per fortuna inizierà a parlare e per fortuna avremo dei verdetti più precisi, perché le amichevoli lasciano qualche dubbio sulla preparazione alla partita, sulla tensione che è diversa, sull’arbitro che è diverso... Quindi è importante adesso iniziare a giocare e farlo nel miglior modo possibile. Abbiamo un avversario import ma abbiamo le qualità per fare bene».

D: Pjaca e Gerson possono diventare due simboli per i quali la gente viene allo stadio? Solo per vedere le loro giocate?

P: «Mi auguro di sì. Le qualità le hanno ma anche Mirallas, Federico, Simeone, Fernandes, Benassi ce le hanno. Io credo che ci siano le caratteristiche giuste per essere una bella squadra e per giocarsi partita per partita con grandi possibilità di fare bene».

D: Sui giovani come Sottil e Graciar: pensa possa esserci un loro impiego maggiore o dovranno accontentarsi di apparizioni sporadiche per crescere?

P: «Dipenderà da loro e dalle prestazioni dei loro compagni. Io cerco di scegliere per quello che vedo in settimana, durante gli allenamenti, di sbagliare il meno possibile e di mettere in campo la formazione che mi garantisce di vincere più partite possibile. A parte poi che sono tutti giovani, se pensate che domani nell’undici iniziale probabilmente ci saranno Pezzella e Hugo che hanno 27 anni e sono i più vecchi… Sono tutti giovani. Credo che abbiamo alzato la competitività della squadra durante gli allenamenti ed era uno dei miei e dei nostri obiettivi. Perché se uno cala un attimino di condizione, deve esserci uno più bravo di lui, più pronto di lui, che deve permettere alla squadra di mantenere sempre un certo livello di prestazione. Poi io quando faccio le formazioni non guardo le carte d'identità. Devono darsi da fare, farsi trovare pronti e sanno che se non si fanno trovare pronti c’è un compagno che gli può rubare il posto. Questa deve essere la mentalità, ci deve essere una competizione sana, sportiva ma ci deve essere, altrimenti andremo sempre incontro ad alti e bassi perché quando i giocatori si trovano in quella zona di confort in cui sanno di giocare sempre, non va bene. Invece , devono spingere per giocarsi il posto. Domani farò delle scelte: c’è chi parte più avanti e chi più indietro. Se quelli che sono dietro mollano, giocheranno quelli più avanti ma io mi auguro di no. Abbiamo fatto anche delle scelte per rendere la rosa più competitiva soprattutto in queste situazioni, quindi mi aspetto molto da chi non gioca da lunedì in poi e mi aspetto che quelli che sceglierò per domani che facciano bene».

D: Avete una grande occasione: due gare in casa di fila contro squadre che sulla carta potrebbero farvi partire a razzo, rinfocolando magari anche l’entusiasmo che potrebbe portare ad un prolungamento della campagna abbonamenti, per provare a superare le 18mila tessere.

P: «Sulla carta anche l’Inter doveva vincere contro il Sassuolo. Io vorrei ringraziare uno a uno i nostri abbonati ma non credo che servirebbe a qualcosa. Credo che i nostri abbonati si aspettino delle prestazioni e dei risultati. La mia squadra è quello che vuole fare: cominciare bene e quindi andiamo così».

D: Sulla formazione di domani...

P: «Sottil e Veretout non saranno convocati per questioni di squalifica. Thereau invece sta bene ma non credo che sarà convocato domani. Per gli altri, vedremo.


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