La carica franco-viola!
- Daniele Nordio
- 6 ott 2018
- Tempo di lettura: 3 min

Stamattina, vigilia di Lazio-Fiorentina, sono uscite due belle interviste a due giocatori francesi della Viola.
Lafont è stato intervistato dal Corriere dello Sport-Stadio e Veretout dalla Gazzetta dello Sport.
Questi sono alcuni passaggi dell'intervista del portiere francese Lafont.
«Io penso semplicemente che l’aver incassato poche reti, più che per me sia una buona cosa per la squadra. Il merito va condiviso coi miei compagni. Di certo, non dobbiamo accontentarci mai e continuare così. La qualità non è proporzionale all’età. Quello che vedo io è un gruppo sì giovane, ma con tanta voglia di migliorare, di progredire, di guardare sempre avanti, oltrepassando ostacoli e mettendone sempre di nuovi. Lavoriamo senza sosta con il tecnico e con lo staff atletico per farci trovare sempre al massimo della condizione. Non dite, però, che è la solita frase fatta, perché noi ci crediamo veramente. E’ positivo, senza dubbio, che l’allenatore pensi che ho una discreta personalità. Ho avuto un infortunio che in questo avvio di stagione mi ha un po’ frenato, ma sto lavorando per recuperare il tempo perso. Mi muovo molto dentro l’area, è vero, ma questo è il mio modo di giocare: io non ho paura e mi fido di me stesso. Pioli è un allenatore di grande spessore, che cura molto l’aspetto tecnico-tattico, che non lascia niente al caso, bravo ad osservare i dettagli e a permetterti di correggere gli errori. Correre qualche rischio è nella filosofia di gioco della Fiorentina. La nostra manovra riparte sempre da dietro, vogliamo giocare il pallone, abbiamo qualità discrete con ottimi interpreti ed il portiere non è un’entità avulsa dal resto del gruppo, tutt’altro. Abbiamo tifosi straordinari, sono il valore aggiunto della Fiorentina. Contro l'Udinese ci hanno incitato vis-a-vis, come ogni partita fanno dagli spalti. E’ bellissimo essere trascinati da quest’onda d’amore. Vorremmo andare in Europa: la strada l’abbiamo tracciata dimostrando di essere in grado di vincere diverse partite. Continuando così, potremo riconquistare il palcoscenico internazionale. C’è da andare oltre, da alzare ancora l’asticella, senza mai arretrare di un centimetro rispetto a quanto fatto fino ad oggi».
Queste invece le parole di Veretout, "nuovo" regista della Fiorentina.
«Mi ispiro a Kanté, guardo spesso le partite in cui è impegnato per cercare di rubargli qualche segreto. Giocare da regista un progetto tattico che mi piace. Ma devo ancora imparare tante cose. Per fortuna, ho un maestro severo ma bravo come Pioli. Spero di lavorare ancora tanti anni con lui. Siamo in alto in classifica ma non facciamo calcoli. Non guardiamo chi ci sta davanti. Il segreto è vivere alla giornata con l’obiettivo di tornare in Europa. Con il nostro stile e il nostro modo di vivere le partite. Del calcio italiano mi piace la cura degli aspetti tattici, il calore della gente, la presenza di tanti grandi giocatori. Ronaldo ha dato ulteriore valore. Vedrete che sulla scia del campione portoghese ogni anno arriveranno nuove stelle. Nella Fiorentina possono segnare tutti, abbiamo grandi attaccanti, centrocampisti con l’attitudine al gol e difensori come Pezzella o Vitor Hugo che possono segnare di testa su calcio piazzato. Chi ci affronta non sa mai da che parte arriva il pericolo, attacchiamo in dieci e ci difendiamo in dieci. Proprio come la Francia campione a cui mi piacerebbe ispirarmi. Pe quel che riguarda il contratto, io sto bene a Firenze, ma nel calcio si vive alla giornata. Quello che si pensa oggi potrebbe essere diverso tra otto mesi. Però, ribadisco, io sto bene a Firenze».
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