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Dall'altra parte. L'opinione di... Simone Minghinelli, direttore responsabile di Zerociquant

  • Daniele Nordio
  • 19 nov 2018
  • Tempo di lettura: 3 min


Per la nostra rubrica "Dall'altra parte. Una voce dei prossimi avversari" abbiamo intervistato Simone Minghinelli, direttore responsabile di Zerociquantuno.it, che ringraziamo per la gentile disponibilità.


Il prossimo sarà un derby dell’Appennino in tono minore: che partita prevede?

«Si affrontano due squadre con obiettivi assai diversi ma un dato ‒ negativo ‒ in comune: entrambe sono a secco di vittorie dallo scorso 30 settembre. Mi aspetto un Bologna molto aggressivo in avvio di gara, come già avvenuto contro Sassuolo, Atalanta e Chievo, e una Fiorentina sorniona in attesa di trovare il varco giusto. Qualcuno potrebbe ipotizzare una partita bloccata, visto il momento attraversato sia dai rossoblù che dai viola e la paura di non complicare ulteriormente la propria situazione, ma io credo invece che assisteremo ad una sfida aperta e divertente, con almeno un gol per parte». Chi tra Inzaghi e Pioli rischia di più?


«Ho letto che Pioli, uomo e tecnico che sotto le Due Torri ha lasciato un ottimo ricordo, è finito nel mirino della critica, ma se guardiamo la classifica notiamo che la Fiorentina non è affatto distante dalla zona Europa League, il suo obiettivo stagionale. Inzaghi invece, pur non dimenticando che il Bologna attuale ha dei limiti e le colpe del mister sono limitate, ha vinto solo due volte e non è ancora riuscito a staccarsi dal terzultimo posto. E nel calcio, si sa, quando le cose non vanno per il meglio e si vuol provare a dare una scossa, il primo a saltare è l’allenatore. Spero che questo non accada, Pippo non lo meriterebbe». Destro, un nome a volte circolato anche per il mercato viola. Sensazioni che destinazione viola a parte, sia destinato a lasciare Bologna?

«Il Bologna ha tentato di cedere Destro già la scorsa estate ma non ci è riuscito, un po’ per la mancanza di offerte davvero interessanti e un po’ per la volontà del ragazzo di giocarsi le sue chance in rossoblù, con un nuovo allenatore. Per il momento non ci sta riuscendo: le gerarchie sono cambiate e Santander si sta tenendo stretta la maglia di centravanti a suon di buone prestazioni, e le poche volte che Mattia è andato in campo non ha lasciato il segno, peraltro poco aiutato dalla squadra. Quindi sì, credo che a gennaio il club lo metterà ancora sul mercato, sperando soprattutto di liberarsi del suo ingaggio più che di racimolare chissà quanto dal suo cartellino. Per ora si sono fatte vive Newcastle e Galatasaray, staremo a vedere…». Cosa pensa di questa Fiorentina? Chi la intriga di più tra i componenti della rosa viola?

«La Fiorentina è una squadra interessante, giovane e con ampi margini di miglioramento. La politica portata avanti dal d.s. Corvino, un altro che qui a Bologna conosciamo bene, richiede però un po’ di pazienza, perché bisogna dare tempo a questi ragazzi di crescere e diventare più forti non solo sul piano tecnico-tattico ma anche su quello mentale, così da fare tesoro degli errori commessi e trovare sempre più continuità.


Capisco bene che Firenze sia una piazza ambiziosa e con tanta voglia di tornare in Europa, ma penso che il percorso intrapreso sia quello giusto, e Pioli mi sembra l’allenatore ideale per portarlo avanti. Riguardo ai giocatori più interessanti, per non citare i soliti Chiesa e Simeone, dico Veretout, centrocampista completo e fin qui un po’ troppo sottovalutato. Mi piacciono molto anche Pezzella e Biraghi, con quest’ultimo che sta facendo ottime cose anche in Nazionale».


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