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Il derby dell'Appennino tra presente e passato

  • marcinnocenti
  • 21 nov 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Domenica alle ore 15, in quello che era l'ora canonica, l'ora tradizionale del calcio d'inizio della partita di campionato, non come adesso che sono inserite probabilmente le gare di minor appeal torna una classica: Bologna-Fiorentina, che per entrambi gli allenatori, sarà un crocevia della loro stagione. Noi lasciamo Pippo Inzaghi ai propri pensieri e vediamo Pioli come riuscirà ad rialzare la propria squadra. Per il terzo anno i Viola arrivano in terra felsinea sull'orlo di una crisi di nervi. Un paio di anni fa, secondo anno di gestione Sousa, la Fiorentina arriva a Bologna dopo qualche risultato deludente, si parla di esonero. In tribuna, in una delle rare apparizioni in trasferta c'è Andrea Della Valle, Kalinic su rigore salva la panchina al lusitano.

La scorsa stagione, i viola ad inizio febbraio giocano a Bologna dopo la vergognosa sconfitta interna contro il Verona ultimo in classifica per 4 a 1. In settimana c'è un incontro anche tra i tifosi ed Astori dove si chiede impegno e rispetto. La Fiorentina vincerà 2 a 1, reti di Veretout e Chiesa, un incontro che verrà ricordato con 2 reti da calcio d'angolo, uno per parte.

La storia di questa classica non è tuttavia solo negli ultimi incontri: il derby dell'Appennino tra Bologna e Fiorentina, è una partita dal sapore antico, fatta di tradizioni e gesta di un calcio d'annata. Per i giovani millenials questa sfida magari dice poco, perché negli ultimi anni sia viola che rossoblù non hanno potuto aspirare a traguardi importanti, ma c'è stato un tempo in cui le due squadre ambivano e raggiungevano ben altro: il Bologna che aveva fatto tremare il mondo con i suoi 6 scudetti vinti durante il ventennio fascista e poi rivitalizzato a metà secolo scoro, e la Fiorentina stessa negli anni 50-60 si contendevano il primato in Italia e questo derby decideva le sorti del campionato.

Bologna e Firenze, legate o divise, da una striscia di terra di appena cento chilometri che s'inpenna e riscende tra gli Appennini tosco emiliani, città simili per cultura, storia, archittetura, tradizioni, hanno saputo condividere in momenti diversi anche alcuni personaggi che hanno avuto a che fare con il pallone.

Domenica al Dall'Ara andrà in scena la sfida numero 133 tra queste due gloriose società, per il momento c'è una supremazia viola nel conto totale, anche se sotto le Due Torri la situazione è inversa. Tante partite, tanti personaggi, con un momento molto triste e teso a fine anni 80.

La prima gara in assoluto tra queste due squadre è datata 25 novembre 1928, come quella della prossima giornata di campionato, novantanni esatti dalla prima sfida. Allora i rossoblù s'imposero per 3 a 2.

Tanti giocatori negli anni hanno cambiato i colori da una parte all'altra, da Clerici a Buso, da Pecci a Luppi, e poi Paganin, Bettarini, Tarozzi, Gamberini, Osvaldo, Gilardino, Diamanti, ma sicuramente il più grande è stato Roberto Baggio.

Nato come stella mondiale e coccolato a Firenze, è rinato ad una seconda giovinezza a Bologna, dopo essere passato tra Juventus e Milan.

Oggi i due ex più importanti sono in casa viola: il mister Pioli e il direttore generale Corvino. Pioli ha lasciato sicuramente un buon ricordo a Bologna, due ottimi campionati, anche se poi alla terza stagione arrivò l'esonero nonostante la squadra guidata dall'allenatore parmense fosse fuori dalla zona rossa della classifica. Corvino terminò la sua avventura biennale a Bologna per incomprensioni societarie, si disse, ma riuscì a portare la squadra dalla B alla A lasciando in eredità qualche talento come Diawara.

Tra tanti ricordi belli in ambito tecnico non si può dimenticare una pagina nera di questo derby: il 18 giungo 1989, giorno della partita Fiorentina-Bologna, alcuni tifosi viola aspettarono, presso la stazione di Rifredi a Firenze, il passaggio del treno dei supporter bolognesi. Una bomba molotov incendiò il vagone su cui viaggiava il giovane tifoso Ivan Dall'Olio, che rimase gravemente ustionato. Episodio agghiacciante, per fortuna poi la rivalità tornò su livelli civili anche tra tifosi.

Un evento luttuoso accadde nel 1981, il cronista di "Tutto il Calcio" e "90' minuto" Piero Pasini morì in diretta mentre stava raccontando il derby al Dal'Ara.


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