Una luce di nome Muriel nel grigiore dell'attacco viola
- Daniele Nordio
- 23 gen 2019
- Tempo di lettura: 3 min

Delusione grande nel girone d'andata per i tifosi viola, il tridente d'attacco formato in estate e che faceva sognare azioni fantasiose, corse e gol a grappoli che portassero la Fiorentina diretta in zona Europa è stato un fallimento.
Pjaca arrivato dopo un lungo e asfissiante corteggiamento non ha dato mai dimostrazione di poter tornare quel giocatore pre infortunio. Pur essendosi ambientato bene, a suo dire nella realtà viola, non è mai riuscito ad esprimere un guizzo, un lampo, ma anche una verve che potesse accendere l'entusiamo intorno a sé. Simeone ha fatto un passo drammaticamente indietro dopo la prima buona stagione scorsa. La primavera sembrava averlo risvegliato, ma l'autunno l'ha rispedito in letargo. Errori imbarazzanti, sia tecnici che di finalizzazione. L'unico punto fermo è il gioiello Federico Chiesa, che per mesi ha cantato e portato la croce.
La critica alla società e a Pioli, che ha avallato il mercato estivo, è stata la scelta di non metter un'altra punta da affiancare o alternare a Simeone. Vlahovic si è dimostrato talentuoso ma ancora troppo acerbo per la Fiorentina.
Gli ultimi giorni di mercato potrebbe veder l'uscita di Thereau, il francese fuori dai radar di Pioli, non vorrebbe partire, l'ingaggio in viola è sicuramente un freno per le trattative. Pjaca, anche se ha dichiarato di voler restare fino a giugno, la Juve vorrebbe girarlo al Genoa per non deprezzarlo. Gran colpo di Corvino è stato quello di anticipare tutti per portare in viola Muriel; in avanti potrebbe non essere il solo nuovo acquisto se ci fossero altre uscite nel reparto avanzato viola.
Marko Pjaca, presenze 16 e reti 1. Voto 4. Abulico, anonimo, triste. Doveva essere la punta di diamante, s'è trasformato in una pietra d'inciampo, dove vanno a sbattere tutti i doppi passi falliti miseramente. Cambiare aria forse gli gioverebbe.
Giovanni Simeone, presenze 19 e reti 4. Voto 4,5. Un girone d'andata imbarazzante,un passo indietro rispetto la stagione scorsa. Errori tecnici, di scelta, ma anche meno garra che aveva fatto innamorare i tifosi viola. La miseria di 4 reti, una segnata dopo un infinito digiuno con annesso ditino polemico ai tifosi.
Federico Chiesa, presenze 19 e reti 3. Voto 7,5. Daremmo anche di più al ragazzo viola, che a volte tende a strafare, ma probabilmente è tutto frutto della generosità. Potrebbero essere le ultime partite in maglia viola, ma affidiamoci al suo attaccamento ai colori gigliati.

Kevin Mirallas, presenze 13 e reti 2. Voto 6. Per mesi oggetto misterioso il talento belga che nelle ultime stagioni si è un po' perduto, ma a dicembre con le reti decisive a Sassuolo e contro l'Empoli tiene a galla Pioli. Di fatto la prima alternativa al tridente titolare.
Dusan Vlahovic, presenze 4. Voto S.V. Il ragazzo ha talento, forza e personalità. Fino adesso dimostrate soprattutto con la Primavera. Nei pochi spezzoni concessi da Pioli non ha potuto esprimere il proprio valore. Probabile che nella seconda parte di stagione, con l'arrivo di Muriel, faccia la spola tra Prima squadra e Primavera.
Cyril Thereau, presenze 2. Voto S.V. Il francese ha giocato 30 minuti. Ai margini delle scelte di Pioli, ha ricevuto tante proposte nel mercato invernale. Per il momento, forte del proprio contratto fino al 2020 con la FIorentina, ha detto sempre no. Ma gli ultimi giorni di mercato saranno decisivi...
Riccardo Sottil, presenze 2. Voto S.V. Qualche minuto per il talentuoso figlio d'arte. Pronto ad andare a giocare in B a Livorno.
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