Sampdoria e Chievo: Fiorentina micidiale in contropiede. E il Cholito?
- Marco Innocenti
- 28 gen 2019
- Tempo di lettura: 2 min

Se fino alla ripresa del campionato era sicuramente l'attacco il reparto più sotto esame in casa Fiorentina, adesso la situazione sembra essersi del tutto ribaltata. Due partite, peraltro entrambe stranissime e rocambolesche, potranno non essere ancora una prova schiacciante ma quel che balza sicuramente agli occhi è che la Fiorentina post-natalizia ha trovato un passo decisamente differente dalla cintola in su, ma ha anche smarrito molte delle sue certezze dalla cintola in giù!
Sarà stato l'arrivo di Muriel, sarà stato il fatto che Chiesa e il colombiano parlano la stessa lingua calcistica, fatta di velocità, classe e rapidità, sarà stato un po' quello che volete, ma la facilità e la bellezza con la quale la squadra adesso aggredisce l'area avversaria è qualcosa da stropicciarsi gli occhi. Quando quei due si accendono, le difese ballano paurosamente e (spesso) cadono impotenti.
Su questa favola però aleggia una nuvola pesante: il ruolo di Giovanni Simeone. Il Cholito, a secco anche ieri contro il Chievo e poi sacrificato sull'altare dell'inferiorità numerica dopo l'espulsione di Benassi, è sembrato ancora una volta un mezzo corpo estraneo all'interno dell'attacco viola che anzi, dopo la sua uscita dal campo, ha trovato soluzioni e invenzioni che, prima del cambio, non si erano nemmeno intraviste. Cosa fare allora? Insistere ancora su di lui con la convinzione che, presto o tardi, sappia scrollarsi di dosso il grigiore assoluto di questi mesi? Oppure tentare il colpo e puntare tutto su Muriel-Chiesa e una Fiorentina dall'anima contropiedistica?
Stefano Pioli, anche in conferenza stampa, è stato piuttosto chiaro su quest'aspetto: «E' una filosofia di gioco che non ci appartiene» ha detto, parlando dell'eventualità di disegnare una squadra che punti tutto su copertura e ripartenze veloci, affidandosi ai suoi due centometristi là davanti. Ma dopo 20 partite di campionato in cui per Simeone sono state sicuramente molte più le ombre che le luci e con un duo come quello rappresentato da Muriel e Chiesa così in forma, la Fiorentina può davvero permettersi il lusso di aspettare ancora?
Va detto, per onestà, che la Fiorentina vista all'opera contro Sampdoria e Chievo, quella "da contropiede" per intenderci, aveva davanti due avversari in superiorità numerica e quindi protesi in avanti alla ricerca del gol, lasciando quindi ampi spazi di profondità nella propria metà campo, spazi nei quali Muriel e Chiesa potevano andare a nozze. E loro l'hanno fatto eccome! La nuova soluzione quindi andrebbe verificata con le squadre in parità numerica e con un avversario in una disposizione tattica, per così dire, più equilibrata e non condizionata dallo svantaggio.
La sensazione però è che almeno un tentativo di 4-4-2 o 3-5-2 lo si possa anche fare. La Fiorentina vista nelle ultime due uscite, infatti, sembra poco capace di sostenere un tridente Muriel-Simeone-Chiesa e gli errori difensivi palesati sembrano provarlo. Optando per questo cambio di modulo, Pioli potrebbe ottenere così anche un secondo beneficio (e, a ben guardare, anche un terzo): poter schierare un altro elemento a protezione della difesa, a fare da schermo insomma, e poi (non ultimo) riportare Veretout nel suo ruolo più congeniale di mezzala, garantendo così quegli inserimenti che, dopo la scorsa stagione, sono spariti del tutto per il francese. In entrambi i casi, però, sacrificando Simeone, ridotto al massimo al ruolo di alternativa da inserire in corsa.
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