Arriva la Roma e un rimpianto di nome Zaniolo...
- Daniele Nordio
- 29 gen 2019
- Tempo di lettura: 2 min

Mercoledì 30 ore 18.15, orario infelicissimo, sarà quarto di finale di Coppa Italia, partita secca, tra Fiorentina e Roma. Partita vibrante tra due squadre che anche in campionato stanno dando vita ad un'altalena di emozioni, due squadre che non hanno trovato un equilibrio e sono capaci di tutto dal punto di vista tecnico, nel bene e nel male.
Fiorentina e Roma è anche la sfida tra due delle più splendenti stelle del calcio italiano: Chiesa e Nicolò Zaniolo. Certo assistere all'esplosione del ragazzo in maglia giallorossa, dopo che è cresciuto nel settore giovanile viola e poi lasciato andare, ci sarebbe da mangiarsi le mani e oltre, vista la crescita esponenziale del centrocampista, che a Roma è già stato battezzato il "nuovo Totti".
Corvino, nei giorni scorsi nell'intervista alla Gazzetta, ha ribadito che il ragazzo aveva già chiuso la propria avventura in viola quando è tornato alla Fiorentina e che questo tipo di crescita nelle giovanili non era chiara, un'esplosione tecnica non aspettata. Qui forse le tempistiche non coincidono: Corvino tornò a Firenze nel giugno 2016 e Zaniolo, come da lui dichiarato, se ne andò l'ultimo giorno di mercato chiedendo il cartellino non vedendo la fiducia della società che voleva mandarlo in prestito. La verità non si saprà mai...
Zaniolo e il padre Igor, che è stato un giocatore che ha militato per anni in serie B, da quel che raccontano le cronache non sono figure accondiscendenti: Nicolò non era uno che in allenamento dava sempre tutto se stesso, parole di Masitto all'epoca allenatore degli allievi viola, e bisognava stimolarlo. Il padre stando alle parole di Vitale, es ds dell'Empoli, stava piuttosoto addosso per i contratti.

Dalla Fiorentina passò alla Virtus Entella in serie B, dove esordì a 16 anni e accumulò sette presenze. Al termine della stagione Ausilio posò gli occhi su di lui e lo scelse per la Primavera dell'Inter, dove agli ordini di Vecchi fu un crack, 28 presenze, 14 reti e 9 assist, cifre ottime per un centrocampista, che fu decisivo anche nella finale scudetto contro la Fiorentina.
Forse l'Inter ancor di più della Viola starà rosicando per la cessione del ragazzo alla Roma, ricordiamo l'affare Nainggollan: il belga è costato all'Inter 38 milioni, Zaniolo alla Roma è arrivato per 4,5 milioni e Santon 9,5. Certo in tempi di plusvalenze la cifra era ottima per un ragazzo arrivato per poco meno di 2 milioni l'estate prima e che non aveva esordito in prima squadra. Forse neanche lo stesso Monchi non si aspettava di trovare un diamante sia dal punto di vista tecnico che economico.
La crescita di Zaniolo è stata straordinaria in questa stagione: si parte dalla convocazione quasi visionaria di Mancini che lo convocò a settembre per la Nation League quando non aveva ancora esordito in Serie A, all'esordio al Bernabeu in Champions contro il Real. L'esordio in Serie A arriva il 26 settembre nel finale contro la Roma, mentre la prima da titolare è proprio al Franchi nella partita del 3 novembre scorso terminata 1-1. Da quella partita un crescendo continuo di Zaniolo, giocate tecniche, corse ed inserimenti, e gol bellissimi. Un ragazzo, il centrocampista classe '99, ormai patrimonio indiscutibile del calcio italiano.
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