Un mercato per un futuro più viola!
- Daniele Nordio
- 31 gen 2019
- Tempo di lettura: 4 min

Alla 20 di stasera è suonato il gong a decretare la fine di questa sessione di mercato invernale, detto di riparazione. Possiamo dirlo serenamente, la Fiorentina non s'è fatta trovare impreparata, anzi, ha fatto quasi tutto ciò che doveva fare, forse si poteva fare qualcosina in più per ora, ma moltissimo è stato fatto per il futuro prossimo.
Alla Fiorentina serviva come il pane un attaccante capace di sopperire all'assenza tecnica nel girone di andata del centravanti Simeone e che potesse dialogare maggiormente con Chiesa. L'arrivo di Muriel per il momento è stato devastante, ha saputo rinvigorire un attacco che era talmente anonimo e abulico per essere vero. Muriel, oltre ad ottime giocate, nelle prime 4 partite ha segnato 4 reti e l'attacco viola ha sfornato in queste 4 gare 16 reti, una rivoluzione rispetto al tridente che in tutto il girone d'andata aveva segnato 10 dei 25 gol complessivi della rosa.

Corvino è stato rapace, come ai bei tempi, a riportare da subito Muriel in Serie A, quello del colombiano è stato il primo colpo ufficiale dell'intera sessione, e metterlo agli ordini di Pioli sin dal breve ritiro invernale di Malta. Non c'è dubbio che un giocatore del genere non potrà non essere riscattato a giugno quando la Fiorentina potrà far valere il diritto di assicurarsi il cartellino per 15 milioni.
Sin dai primi giorni si capiva che in casa Fiorentina c'era voglia d'investire, i viola dopo essersi assicurati Muriel avevano fatto un tentativo importante anche per Gabbiadini poi finito alla Samp. Un'altra lacuna della rosa era stata evidenziata dal girone d'andata, la mancanza di un mediano davanti alla difesa che sapesse iniziare l'azione con lucidità. Pioli ha investito su Veretout, che ha dato anche risposte importanti, ma a tutti è parso chiaro che il francese sarebbe più utile spostato qualche metro più avanti nel ruolo si mezz'ala, dove nello scorso campionato era stato un crack. Edimilson è stato adattato, ma se sul piano fisico ci siamo su quello tattico o delle scelte tecniche spesso è venuto meno. Norgaard, acquistato in estate per interpretare il ruolo, non ha dato segnali importanti le poche volte che è stato chiamato in causa. Corvino ha provato a riportare in Italia Obiang, che è stato viola per una notte prima che il presidente del West Ham cambiasse idea. Poi tante ipotesi: da Diawara a Rog, da Pereira a Gagliardini, tutte per vari motivi rimaste inespresse.
Non potendo trovare una soluzione valida per il momento attuale, Corvino ha pensato al futuro, giocando d'anticipo per il prossimo mercato, quando inevitabilmente ci saranno almeno una o due cessioni importanti, necessarie per l'autofinanziamento. Dal nostro punto di vista, il passo avanti rispetto alle ultime sessioni di mercato è quello di aver scelto i giocatori futuri, prima di cedere chi vorrà andare altrove, e di non farsi trovare impreparati. Gli arrivi definiti per luglio di Traorè (13 milioni), di Zurkowski (5 milioni), di Rasmussen ( 7 milioni) sono tutte eccellenti operazioni: giocatori di talento, con prospettive radiose, e per i giocatori arrivati da Empoli con un bagaglio importante d'esperienza nel nostro campionato. L'aver riallaciato un'alleanza con l'Empoli, gli altri nomi che hanno scambiato le maglie sono Dragowski e Dicks per i viola, e Terracciano per gli azzurri, è sicuramente una scelta strategica e opportuna nell'interesse di entrambe le società: troppo spesso talenti veri passati per Empoli che potevano arrivare alla Fiorentina sono andati altrove per mancanza di rapporti tra le dirigenze.
Un mercato intelligente che ha saputo sfoltire la rosa mandando a giocare quei giocatori che non avevano spazio o che erano in sovrannumero rispetto alle esigenze dell'allenatore.

Dragowski in cerca di una maglia da titolare ad Empoli, così come Dicks. Eysseric, delusione francese in maglia viola. è andato al Nantes. Lo stesso Riccardo Sottil, talentuoso attaccante dalla Cantera viola, è andato a Pescara nella speranza di giocare e farsi le ossa nel calcio dei "grandi". Cessione al Parma anche per Diakhate, che fulcro della Primavera viola per anni, non ha mai trovato la stima di Sousa o Pioli. L'ultima uscita è stata quella di Thereau al Cagliari, che richiesto da varie società ha accettato la corte dei sardi proprio all'ultimo giorno: per lui uno stipendio pesante e soli 30 minuti nel girone d'andata e un approdo sull'isola in prestito fino a giugno per rilanciarsi. Altro incasso importante arriva da Maklar, ex giocatore della Primavera viola: è stato ceduto dal Maribor al Brighton per 3 milioni, la Fiorentina incasserà 1,5 milioni dal momento che aveva tenuto il 50% della futura rivendita dell'attaccante sloveno.
C'è stata la scelta di Vlahovic di rimanere in viola per proseguire il percorso di crescita facendo la spola tra Primavera e Prima Squadra: non è chiaro chi lo ha voluto, se il giocatore o la Società: sarà un elemento essenziale per portare un titolo, dopo i tanti sfiorati, ai ragazzi viola.
Altra storia importante di questa sessione di mercato è l'ostinazione, la voglia, con cui Pjaca ha voluto continuare la stagione in maglia viola: il croato è stato forse la maggior delusione nell'andata viola, inconcludente e insicuro. La Juve avrebbe voluto portarlo al Genoa, ma lui ha detto no, e ha voluto rimanere a Firenze per giocarsi tutte le proprie carte.
Il nostro voto al mercato è un 7 all'attualità tendente all'8 per le operazioni che denotano una progettualità per il futuro.
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