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Udinese-Fiorentina, un passo indietro rispetto alle ultime uscite ma...

  • Marco Innocenti
  • 3 feb 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Diciamocelo subito, la Fiorentina oggi alla Dacia Arena ha rischiato di scontare sul campo l'ennesimo harakiri della propria stagione. Quel gol preso su un'incredibile ripartenza da un calcio d'angolo a favore è l'emblema di come non debba farsi trovare piazzata una squadra di calcio ma... ci sono anche parecchi "ma".

Primo fra tutti la voglia della squadra di provare fino all'ultimo a portare a casa bottino pieno. Quella, così come in altre circostanze, non è mai mancata. E' vero, Muriel non è stato incisivo e determinante come nelle altre partite ma, dalla sua, c'era anche il fatto che si giocava in uno stadio che da ex non gli ha mai riservato grandi gioie, nemmeno con la maglia della Sampdoria. Non una scusante, semmai una spiegazione, insieme alla disposizione tattica della squadra di Nicola, sicuramente più attenta a smontare il gioco viola che a provare a creare qualcosa in proprio.

Altra nota positiva, poi, l'ennesima prova da leader di Federico Chiesa. Dopo un primo tempo sotto tono, il gioiellino viola ha letteralmente preso per mano la squadra, sfiorando in diverse occasioni la rete. A fare da contraltare alla bella prova del numero 25, c'è quella decisamente opaca di Jordan Veretout. Non tanto e non solo per il controllo da censurare che dà il via alla ripartenza del vantaggio bianconero, ma piuttosto per quanto fatto vedere in tutta la partita, giocata col motore sempre al minimo dei giri o comunque ben al di sotto di quello che il francese ha sempre fatto vedere.

Dall'altra parte del campo, un'Udinese che ha menato come undici fabbri ferrai, con l'ex non troppo amato Valon Behrami manco a dirlo a farla da padrone in questo senso. Per maggiori informazioni, chiedere a capitan Pezzella, che nel primo tempo ha fatto i conti con l'entrata col piede a martello di Mandragora, solo ammonito dall'arbitro Orsato, oppure potete interpellare Federico Chiesa, la cui manata in faccia da De Maio non è stata nemmeno rilevata dall'arbitro di Schio. E il Var, direte voi? Suvvia, non scherziamo...


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