Dall'altra parte. L'intervista ad Alessandro Orlandin, direttore de LoSpallino.com
- Daniele Nordio
- 13 feb 2019
- Tempo di lettura: 3 min

Domenica alle 12.30 la Fiorentina farà visita al Paolo Mazza di Ferrara alla SPAL di Leonardo Semplici. Per la nostra rubrica "Dall'altra parte: una voce dei prossimi avversari", abbiamo raccolto l'opinione di Alessandro Orlandin, direttore de LoSpallino.com, che ringraziamo per la consueta disponibilità.
Dopo un avvio sparato, la SPAL ha trovato difficoltà a far punti, soprattutto al Mazza. Troppi pareggi con le dirette concorrenti, un po' come la Fiorentina. Come si può spiegare?
Non credo ci sia una spiegazione univoca a questa tendenza, perché a conti fatti i pareggi interni sono arrivati in modi diversi. Per esempio, con Empoli e Bologna la SPAL è stata chiamata alla rimonta, mentre col Cagliari ha sprecato un vantaggio. Con Chievo e Udinese è stata invece timorosa e sostanzialmente incapace di far soffrire delle squadre molto compatte. Col Torino invece ha fatto una partita decisamente buona, mancando solo il colpo del KO. La sensazione è che la squadra sia un po' più spensierata fuori casa, ma soprattutto si trovi a suo agio con le squadre che le concedono il contropiede. In situazioni del genere, grazie alla spinta propulsiva di Lazzari e Fares sulle fasce, la SPAL riesce a fare dei danni. Mentre è un po' prevedibile quando è ora di far girare il pallone con le difese schierate.
Sui social non tutti i tifosi spallini sono contenti di Semplici, la squadra ha però una precisa identità. I malumori si spiegano solo coi risultati negativi?
Personalmente non so come si possa considerare negativo un quattordicesimo posto, sempre a distanza di sicurezza dalle squadre pericolanti. A poco più di metà del campionato attuale la SPAL ha già fatto lo stesso numero di vittorie esterne della scorsa stagione ed è atre vittorie di distanza dalle otto complessive che le sono valse la salvezza a maggio 2018. Qualche malumore è nato da alcune occasioni sprecate (in casa col Cagliari, fuori col Genoa, in casa con Chievo e Udinese) che hanno portato a dei pareggi un po' deludenti.

Anche solo con quattro punti in più la SPAL sarebbe incollata ad un elogiatissimo Parma. Questo probabilmente ha rafforzato la sensazione che la squadra valesse più punti di quanti ne ha effettivamente fatti, ma in linea di massima il campionato messo in preventivo dalla società era questo. Si sapeva di dover soffrire, semplicemente si contava di farlo in misura minore rispetto alla scorsa stagione. Ed è quello che sta accadendo. Quanto a Semplici, avrà senz'altro qualche limite, ma penso che la SPAL (con i suoi tifosi) debba tenerselo stretto. Intanto perché i risultati parlano per lui e lo fanno con una certa chiarezza. E poi perché il legame con la piazza e la conoscenza dell'ambiente sono ormai profondissimi e rappresentano un patrimonio spesso sottovalutato al momento di valutare l'operato di un tecnico.
Quali giocatori fino adesso hanno reso secondo le aspettative e chi no?
Troppo facile dire Lazzari, ora che sta spiccando definitivamente il volo. Devo essere onesto: non credevo potesse migliorare così tanto. Invece ha guadagnato autostima e ha migliorato il suo gioco, affinando soprattutto la precisione nei cross. Fino a due anni fa era una rarità vedergli fare un assist: adesso è già a 7. Se fosse in grado di centrare la porta con maggiore continuità diventerebbe veramente un giocatore di primissimo piano per la serie A. Ma penso anche che il suo futuro gli riservi la trasformazione in esterno da difesa a quattro, soprattutto se dovesse trasferirsi in una grande squadra.

Per il resto dico Petagna, visto che per ingaggiarlo è stato fatto un investimento notevole che lui sta ripagando con i gol e Kurtic, che dopo il rodaggio dei primi mesi è diventato un elemento imprescindibile tra i titolari, per personalità e rendimento. Tra le delusioni metterei Valdifiori, visto che non ha mai realmente convinto e lo testimonia l'impiego discontinuo da parte di Semplici.
Penso fosse lecito aspettarsi qualcosa di più anche da Antenucci: nella scorsa stagione era stato determinante con i suoi 11 gol, mentre in quella attuale - al di là di un impegno sempre esemplare - sta dando la sensazione di essere in difficoltà e non solo dal punto di vista realizzativo.
Nella chiaccerata dell'andata prevedevi una Fiorentina fuori dalla prime 8, e in questo momento è così. Credi sia una classifica meritata per quanto ha detto il campionato?
A conti fatti penso di sì, perché le squadre che la precedono mi sembrano un tantino più attrezzate. Anche se le distanze per un posto in Europa League mi sembrano ancora colmabili e non mi pare che Torino e Sampdoria, per dirne due, stiano vivendo momenti così entusiasmanti in termini di prestazioni. Immagino che le prossime tre partite saranno indicative per capire cosa attende la Fiorentina da qui a maggio. L'unico problema mi pare la sostanziale assenza di alternative di qualità: Muriel è senz'altro un valore aggiunto, ma un mese senza un califfo difensivo come Pezzella può costare parecchio caro a una squadra tendenzialmente inesperta com'è la Viola oggi.
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