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A Ferrara, tra vecchie conoscenze e nuove resonsabilità!

  • Daniele Nordio
  • 14 feb 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

La Fiorentina domenica va a giocare al Paolo Mazza di Ferrara, ci torna in uno stadio che è stato praticamente rinnovato in toto rispetto a quello in cui ha giocato nel novembre del 2017, nello scorso campionato. Un 1-1 con reti di Paloschi e Chiesa. Uno stadio praticamente all'inglese, tutto coperto con 16 mila posti tutti a sedere, frutto dell'impegno economico della famiglia Colombarini che ha voluto il restyling dell'impianto risalente al 1928 e che vuole dare solidità alla storica società biancoazzurra.


Il ritorno a Ferrara darà modo d'incontrare due tifosi viola: il mister Leonardo Semplici e il portiere Emiliano Viviano, di ritorno dal Portogallo, che pur avendo vissuto una stagione non fortunatissima in riva all'Arno lo racconta come il sogno di una carriera.


Non solo loro, nelle file spalline altri due giocatori che sono passati per Firenze e ora sono elementi imprescindibili per i ferraresi: Jasmin Kurtic, autore di una stagione non brillante in viola (2014-15) ma ricordato con simpatia dalla tifoseria, e Felipe Dal Bello, che fu una delusione tecnica per diversi motivi. Il difensore poi è rimasto legato alla città di Firenze, molto meno con la dirigenza, in primis Corvino.

Tra i vari incroci c'è anche il ritorno per una gara della Fiorentina dell'arbritro Pairetto: l'ultima volta fu lo scorso anno con l'Atalanta al Franchi, quando fini 1-1. Venne dato un rigore (poi parato da Sportiello) all’Atalanta per un fallo su Ilicic, e vennero negati ai viola due calci di rigore netti: la vistosa trattenuta di Spinazzola su Astori e il fallo del portiere Berisha su Gil Dias.


Domenica contro la SPAL inizierà, vista l'assenza di Pezzella per un bel periodo, il momento da capitano della Viola di Federico Chiesa, un ragazzo nato e cresciuto nella Fiorentina, stella assoluta della squadra viola. Ora a 21 anni, sarà il più giovane capitano della storia gigliata, si prenderà sulle spalle il gruppo. Una fascia che non è solo un pezzo di stoffa, ma è il simbolo, il ricordo perenne di una persona che non c'è più: Davide Astori. L'incrocio Chiesa e Semplici non è casuale, il mister allenò il papà Enrico sul finire della carriera a Figline Valdarno e poi prese Federico dagli Allievi Regionali per portarlo in Primavera alla Fiorentina. Un rapporto di stima reciproca che doveva portare Chiesa alla SPAL nell'anno della Serie B, prima che Sousa intravedesse in Federico un prospetto già pronto per la prima squadra viola.


A Ferrara, ma anche in seguito, Chiesa sarà chiamato a guidare il gruppo nella rincorsa ad un posto europeo: questa è l'ambizione e il sogno del gruppo viola. Le occasioni diminuiscono, non bisogna più lasciar punti per strada. Già domenica ci saranno tanti scontri diretti tra le squadre che precedono i viola, è arrivato il momento, in attesa della Coppa Italia, di rosicchiare qualche punto a quelle lì davanti.


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