top of page

Pioli: «Domani iniziano due mesi difficilissimi ma fondamentali per noi»

  • Marco Innocenti
  • 9 mar 2019
  • Tempo di lettura: 7 min

Conferenza stampa di Stefano Pioli oggi, in vista della gara di campionato contro la Lazio, importantissima per permettere alla Fiorentina di non perdere terreno sulle dirette concorrenti in zona Europa League.

DOMANDA: Dopo l'arrivo di Muriel, la Fiorentina ha giocato grandi partite, segnato anche molti gol ma forse ha perso un po' di quell'equilibrio che lei era riuscito a darle.

PIOLI: «Dopo la sosta per l'inizio dell'anno abbiamo segnato 25 gol subendone 16, tra campionato e Coppa Italia. Credo che rientri tutto nella mentalità di una squadra che vuole segnare un gol più degli altri ma è vero che, se vogliamo vincere, la nostra fase difensiva deve tornare ad essere più compatta, attenta ed efficace. Io voglio una squadra che attacchi e che faccia un gol più degli altri».

D: La gara di domani sarà difficilissima ma se doveste perdere contro la Lazio, il rischio è quello di perdere la strada per l'Europa?

P: «Io credo che da domani comincino due mesi decisivi per il prosieguo del nostro campionato e per il ritorno di Coppa Italia. Ogni gara che giocheremo sarà importante e peserà tanto sulla classifica. L'aspetto importante è che nelle prossime 7 gare, nel girone d'andata, avevamo raccolto solo 5 punti. Avevamo fatto 2 sconfitte con la Lazio e con la Juve e 5 pareggi. Questa è un'occasione da sfruttare per migliorare, poi è chiaro che rincorriamo quelle che ci sono avanti, che correranno forte perché sono squadre preparate e noi dobbiamo spingere tanto e sperare che perdano qualche punto. Ci sono scontri diretti ma noi pensiamo solo a dare il massimo, una gara alla volta. Domani arriva un avversario in grande condizione, che lo scorso anno ha sfiorato la Champions. La Lazio ha tutto, ha qualità, tecnica, fisicità, organizzazione e ci vorrà la miglior Fiorentina».

D: Su Pjaca: normale che il morale del ragazzo sia sotto i tacchi ma la squadra come l'ha presa?

P: «Siamo tutti vicini a Marko perché è un ragazzo che sta molto bene nel gruppo, ha lavorato tanto e aveva voglia di dimostrare il suo valore. Non è mai mancato l'impegno e la disponibilità ma è stato molto sfortunato. Quello che è successo ieri ha toccato tutti noi e ho visto anche oggi i ragazzi un po' scossi. E' un ragazzo forte e supererà anche questo altro ennesimo brutto infortunio. Spero che la squadra superi anche questo momento, è stato anche un trauma per me e i suoi compagni ma non possiamo che pensare alla gara di domani e a stringerci intorno a lui per stargli vicino in questo momento delicato, per lui e la sua carriera».

D: La Lazio è uscita dal derby in modo eccezionale. Quanto questa vittoria può condizionare la partita seguente?

P: «Io purtroppo quelle sensazioni non le ho mai vissute perché mi è mancata la vittoria nel derby ma so quale crocevia sempre importante sia il derby. La Lazio ha affrontato il derby dopo l'eliminazione in Europa League contro il Siviglia e una sconfitta avrebbe fatto molto male poi però una vittoria così netta contro la Roma ha riportato entusiasmo a una squadra a cui non manca nulla per essere fra le migliori del campionato».

D: Come sta il gruppo? Tutti a disposizione?

P: «E' stata una settimana con qualche problemino: Dabo ha saltato due giorni per l'influenza ma oggi si è allenato con il gruppo e credo sarà disponibile. Lafont ha avuto una distorsione alla caviglia a Bergamo e vedremo domattina se potrà recuperare. Anche Edimilson ha avuto qualche problema e anche per lui vedremo domani mattina se potrà recuperare».

D: Su Muriel: è un giocatore ormai determinante. A livello umano quanto vi sta dando?

P: «Muriel si vede per come gioca, è un ragazzo positivo, ho trovato anche un ragazzo molto maturo e con personalità. Si sente in campo, si prende le responsabilità, aiuta anche con la parola giusta al momento giusto, con la giusta presenza sul campo. Fuori è un ragazzo che si è inserito subito con grande positività, con grande serenità. E a me piace la gente serena e determinata e lui ha queste due caratteristiche».

D: La Lazio è la squadra che va più in fuorigioco in Serie A: questo vi crea qualche preoccupazione?

P: «La Lazio ha tante possibilità offensive, tra l'altro è una squadra che attacca con tanti giocatori e accompagna molto bene con le mezzali e gli esterni, quindi dovremo stare molto attenti in fase difensiva ed essere bravi e lucidi nel togliere la profondità quando ne avremo la possibilità. Dovremo anche essere bravi a restare sempre compatti. Bisogna lavorare di squadra, non si difende mai con un solo reparto, così come non si attacca mai con un solo reparto. Ma è il gioco di squadra che deve fare la differenza e noi dovremo essere compatti e attenti in entrambe le fasi di gioco».

D: Sono usciti anticipi e posticipi: la gara prima della semifinale di Coppa Italia, l'Atalanta gioca a Napoli alle 15 e la Fiorentina alle 18 oppure, se passa l'Inter, alle 20.30.

P: «Credo però che dipenda molto da se passerà anche il Napoli. Se parliamo di equità, e secondo me dev'essere così, nella partita di ritorno le parti andavano invertite. Chi siamo noi? Se loro hanno avuto un giorno e mezzo di recupero, e sfido chiunque a dire che non sia un recupero importante dopo tre giorni, non dopo una settimana perché allora hai tempo per farlo, ma se passa solo tre giorni, un giorno e mezzo conta eccome. Ma ci penseremo, perché ora abbiamo 7 partite di campionato molto importanti, vogliamo migliorare quanto fatto nel girone d'andata, vogliamo fare più punti e adesso è il momento di provare a spingere anche contro avversari forti. Per me domani è uno scontro diretto, la Lazio ha una gara da recuperare ma è avanti solo 5 punti, non 15. Non è il distacco fra Napoli e Juve. Cinque punti non sono così tanti, vincere domani per noi sarebbe molto importante. Sarà una sfida difficile, abbiamo perso a Bergamo dopo tre mesi senza sconfitte e dobbiamo riprendere il cammino. Sappiamo le nostre qualità, dovremo metterle in campo con grande decisione».

D: Domani chi ha più da perdere?

P: «Quando si affrontano le partite c'e sempre qualcosa da ottenere, non si può pensare prima della partita che potresti perdere qualcosa. Poi si va in campo e ci sono anche gli avversari ma guai a pensare cosa succederebbe se dovessimo perdere. Pensiamo a mettere in campo le nostre qualità, le nostre possibilità e abbiamo dimostrato sia in positivo che in negativo che le partite non sono mai finite, quindi pensiamo a giocare bene, da Fiorentina, a giocare bene davanti ai nostri tifosi che ci hanno sempre sostenuto e che lo faranno anche domani se la nostra prestazione sarà da Fiorentina».

D: L'esonero dell'allenatore e del ds a Roma: succede soprattutto in Italia che a metà stagione cambi tutto all'interno di una società. A Firenze c'è la volontà di andare avanti con questo gruppo: le sembra che qui l'ambiente sia diverso?

P: «Il calcio in Italia è così dappertutto, credo però che se una società vuole ottenere dei risultati e farlo con una certa continuità, deve avere una strategia e una programmazione ma noi siamo tutti legati ai risultati. Mi piacerebbe che si giudicasse il lavoro di un allenatore, di uno staff, di una squadra e di una società, togliendo solamente i risultati della domenica ma vedendo la crescita di una squadra, di un gruppo, dei singoli giocatori. Credo che nelle valutazioni della nostra squadra, sul mio operato, sul nostro operato troppo spesso ci dimentichiamo che siamo la squadra più giovane d'Europa e qualcosa di buono, anzi di buonissimo, lo stiamo facendo. Qualcosa per strada è normale lasciarlo per una squadra giovane come la nostra, per una squadra in crescita come noi, che però ha solo bisogno di lavorare, di stare insieme in un ambiente positivo come questo è l'ambiente di Firenze in questo momento. Questo è quello che conta di più, la crescita dei giocatori e della squadra, poi anche noi vorremmo sempre vincere e lavoriamo per vincere tutte le partite e ultimamente stiamo facendo ottime cose. Poi ci sta perdere contro avversari del tuo valore, forti, che magari trovano una partita migliore della tua».

D: La squadra più giovane d'Europa: quanto hanno inciso sulla vostra classifica anche degli errori individuali improvvisi, pagati spesso a caro prezzo. Come sul primo gol preso a Bergamo...

P: «Io non ne voglio parlare. A Bergamo abbiamo perso la partita perché l'Atalanta è stata più brava di noi e sul primo gol ci sono state responsabilità non nostre. Abbiamo fatto tante buone partite, abbiamo messo in risalto tante qualità e tante buone caratteristiche. In campionato paghiamo i 3/4 punti in meno che non abbiamo preso, malgrado delle buone prestazioni. E' un fardello che ci portiamo addosso ma credo di non dire nulla di sbagliato o di strano se dico che meritavamo di avere 3/4 punti in più che ora ci avrebbero permesso di stare più in alto, lì dove le squadra stanno lottando per l'Europa League o per la Champions. Ora siamo un po' più lontani ma mancano 12 partite, 36 punti, e dobbiamo continuare a credere nel nostro lavoro e nelle nostre qualità. Sicuramente chi ci sta davanti è molto forte, sei squadre tra cui la Lazio sono più forti di noi ma con le altre possiamo giocarcela. Torino, Sampdoria e Atalanta sono forti e costruite da tempo per tornare a giocare in Europa, credo anche con bilanci e ingaggi molto superiori ai nostri. Noi dobbiamo lottare, giocare bene, mettere in campo le nostre qualità. Le somme si tirano alla fine, manca poco, solo 70 giorni alla fine della stagione e io ho detto ai ragazzi che nella valutazione a fine stagione non conterà niente quello che abbiamo fatto finora, ma solo per quello che faremo a domani fino al 26 maggio. In questo spezzone di campionato e in semifinale di Coppa Italia. Per quello non ci dobbiamo demoralizzare per aver perso una gara dopo tre mesi. Dopo la sosta la squadra non ha sbagliato mai una prestazione, per me non lo ha fatto nemmeno domenica pur con certi errori. Abbiamo pagato anche errori individuali nel passato ma giocare a calcio significa commettere degli errori. Per una squadra giovane come la mia è importante non commettere sempre gli stessi errori nei singoli giocatori ma è inevitabile che se domenica abbiamo fatto un errore, mi auguro che gli stessi giocatori non facciano gli stessi errori, ma ne faremo altri. E' normale che sia così per dei giocatori giovani, molti alla prima esperienza in un campionato complicato come quello italiano, che ti mette certe pressioni. Io vedo tanti miglioramenti e tante cose buone ma dobbiamo portarli in fondo e fare in modo che questo finale ci dia delle buone indicazioni, poi per quello che sarà il futuro ci sarà tempo per le valutazioni»

Comments


In evidenza
Più recenti
Ricerca per tags
Follow Us
  • Facebook Social Icon
  • Twitter Social Icon
  • Google+ Social Icon
  • Grey Facebook Icon
  • Grey Twitter Icon
  • Grey Instagram Icon

Facebook

Twitter

Instagram

Diventa amico...

Seguici...

Seguici...

© 2016 by Marco Innocenti. Proudly created with Wix.com

Per non perdere nemmeno una News 

RSS Feed
bottom of page