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Veretout: «Sogno di giocare presto la Champions...»

  • Daniele Nordio
  • 18 mar 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Jordan Marcel Gilbert Veretout, classe 1993, è arrivato alla Fiorentina nell'estate 2017, fu uno dei primi acquisti delle rinnovata squadra di Pioli all'indomani di quella diaspora che vide andar via dal capoluogo toscano tutti i campioni e alcuni pseudo tali che avevano costituito l'ossatura della formzione di Montella prima e Sousa poi. Un giocatore che aveva fatto faville nella nazionale francese Under 20, ma che poi si era un po' perso nell'esperienza in Premier all'Aston Villa.

Veretout l'anno scorso fu probabilmente la stella più luminosa del mercato di Corvino, e una delle più interessanti novità dell'intera Serie A: il suo score fu di 38 partite giocate con la bellezza di 10 reti realizzate. Una mezzala di carattere, con grandi polmoni, con capacità d'inserimento e visione di gioco fuori dal comune.

Quest'anno, complice l'addio di Badelj e la rinuncia ad un play classico, Veretout si è dimpegnato giocando anche davanti la difesa per lunghi tratti del girone d'andata. Il suo rendimento, pur alto, ne è stato inficiato, poiché costretto ad un gioco maggiormente bloccato, e anche la Fiorentina ha subìto questa nuova posizione perdendo un'alternativa nella fase offensiva.

Stamattina su La Nazione è apparsa una bella intervista al centrocampista francese, questi alcuni concetti.

Sul suo carattere.

«Di solito sono un timido, però in campo esce fuori il mio lato competitivo. Fuori dal campo sono un tipo riservato, mentre il pallone mi trasforma. Un po' quello che successo lo scorso anno contro il Cagliari: eravamo nervosi, per noi quella partita valeva tanto e invece si mise male… Mi comportai male con Joao Pedro, gli ho chiesto scusa quando il Cagliari è venuto a giocare a Firenze. Tutto risolto. Anche se in campo, come ho detto, mi trasformo.»

Sul proseguio del campionato.

«Quella in Sardegna è stata una brutta battuta d’arresto, non ce l’aspettavamo perché in settimana avevamo lavorato bene. Ora dobbiamo lavorare ancora di più, fino a che la matematica ci darà una speranza cercheremo di raggiungere i nostri obiettivi.»

Sulle aspirazioni future e sulle voci di mercato di Napoli e Milan e PSG.

«Sono concentrato sul presente. Chiunque faccia il calciatore ha in mente di giocare partite importanti. Il mio sogno è partecipare alla Champions, credo di averne le possibilità, con questo non voglio passare per presuntuoso, ma ho appena compiuto 26 anni e penso che a questa età si debba pensare in modo positivo e in prospettiva a un salto di qualità. E’ una mia aspirazione. Come anche una mia speranza è quella di vincere un campionato. Ora sono concentrato al massimo sulla Fiorentina, il finale di stagione è importantissimo per noi, come ho detto prima anche se siamo un po’ indietro e dobbiamo recuperare. Giocando bene e mettendomi in mostra avrò anche la possibilità di andare in Nazionale.»

Sulla vita a Firenze.

«Qui sto benissimo, la mia famiglia anche. Quando ero a Birmingham era un problema per il clima, tempo brutto e poche ore di luce… Con l’Aston poi siamo anche retrocessi, tornavo a casa davvero con la testa bassa. Qui invece la mia famiglia è felice, per un calciatore è importante.»

Sul ruolo preferito.

«Ho avuto la possibilità di giocare davanti alla difesa e poi mezz’ala, alternandomi con Edimilson. E’ stato un modo per maturare, ringrazio Pioli. Mi piacciono entrambe le fasi. Spero che la Nazionale mi tenga in considerazione, anche se so che ci sono giocatori fortissimi come Kanté, Pogba o Matuidi. Ma sono ottimista e spero di giocare partite importanti.»


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